L’Ue è contro le citta Lgbt Free polacche, il Parlamento di Cipro ha votato contro il CETA, Apple ha vinto il primo round della battaglia legale contro l’antitrust europea
Ue: no alle città Lgbt Free polacche
L’Unione europea ha negato i finanziamenti ad alcune città polacche che si sono dichiarate zone “libere dall’ideologia Lgbt”. Le sei città avevano chiesto di aderire al programma di gemellaggio dell’Unione Europea, che favorisce la connessione tra le città europee “per garantire relazioni pacifiche” e “rafforzare la comprensione reciproca e l’amicizia” tra i cittadini europei. Secondo l’Osservatorio internazionale dei diritti umani, un terzo delle città polacche dal 2019 si sono dichiarate Lgbt Free Zones, cioè località in cui per esempio i privati possono rifiutare i loro servizi a persone omosessuali. Gli attacchi alla comunità gay sono stati al centro della campagna elettorale del Presidente Duda, che tra le altre cose ha voluto pubblicare la Carta per la famiglia con l’intento di “difendere i bambini dall’ideologia Lgbt”. “I valori e i diritti fondamentali dell’Ue devono essere rispettati da tutti gli Stati membri”, ha scritto su Twitter il commissario europeo per l’uguaglianza Helena Dalli commentando la propria decisione.
Voto: Zero al Presidente Duda, perché non ci può essere posto in Europa per un atteggiamento illiberale più adatto al Medio Evo che al terzo millennio; 10 alla Commissaria Dalli, per aver trovato una intelligente formula sanzionatoria.
Cipro blocca il CETA
Il Parlamento di Cipro ha votato contro il CETA, il trattato commerciale di libero scambio fra Unione europea e Canada firmato nell’ottobre del 2016 ed entrato in vigore in forma provvisoria nel settembre 2017, in attesa della ratifica da parte di tutti gli Stati membri. Il trattato, che è stato approvato sinora da 15 Governi, fra cui Spagna, Austria, Svezia e Portogallo, è l’accordo commerciale più importante chiuso dall’Ue negli ultimi anni. Cipro è il primo Paese europeo ad aver detto no, ma i negoziatori temono che anche in Italia e nei Paesi Bassi la ratifica potrebbe incontrare degli ostacoli. Il Senato olandese, infatti, ha sospeso l’esame del trattato dopo un voto contrario preliminare. Intanto esponenti del governo cipriota hanno fatto sapere che proveranno a negoziare alcune esenzioni mirate nell’accordo in modo da tutelare i prodotti tipici dell’isola e mandare avanti la ratifica. In aula infatti è esploso il caso Halloumi, il famoso formaggio molle cipriota che sarebbe sempre più copiato dai canadesi e che i ciprioti vorrebbero fosse tutelato prima di concedere il via libera.
Voto: 4 al Parlamento cipriota. Basta con i veti, anche se per una buona causa.
La Corte Ue salva Apple
Apple ha vinto il primo round della battaglia legale contro l’antitrust europea. Il Tribunale di primo grado dell’Ue ha annullato la decisione della Commissione europea che imponeva all’azienda di Cupertino di corrispondere all’Irlanda 13 miliardi di euro, per gli accordi fiscali sottoscritti con Dublino e ritenuti illeciti da Bruxelles. L’esecutivo comunitario non è riuscito a dimostrare in modo “giuridicamente adeguato” l’esistenza di un vantaggio anticoncorrenziale ottenuto da Apple in violazione dei trattati Ue. La Commissione potrà fare ricorso alla Corte di giustizia europea, ma intanto ha incassato una sconfitta pesante nella sua stretta verso i cosiddetti low-tax state member, cioè quegli stati che offrono regimi fiscali vantaggiosi per attrarre capitali stranieri. “Rispettiamo” la sentenza del Tribunale” ha commentato la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager “ciò non cambia il fatto che questa compagnia… stia ottenendo 16 miliardi di profitti ogni anno, pagando 50 milioni di tasse…meno dell’uno per cento”.
Voto: 9 alla Vestager. Conduce una battaglia sacrosanta. Non ci riferiamo all’entità della pressione fiscale ma alla sua omogeneità in Europa. È indispensabile arrivarci in tempi brevi.
Questo articolo è pubblicato anche sul numero di settembre/ottobre di eastwest.
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@ilarias