Bielorussia: prosegue l’attivismo di Macron in politica estera. Alla leader dell’opposizione bielorussa promette sostegno. Richieste nuove elezioni
Sempre più attivo a livello internazionale il Presidente francese Emmanuel Macron. Dopo i tentativi per la formazione del nuovo Governo in Libano, che finora non hanno portato risultati, il fondatore di En Marche! invita presso l’hotel che lo ospita a Vilnius, in Lituania, la leader dell’opposizione in BielorussiaSvetlana Tikhanovskaya. Non sarà l’unico esponente politico di spicco che la candidata alle ultime elezioni contro Alexander Lukashenko incontrerà: infatti, a quanto si apprende dal suo ufficio stampa, è previsto un viaggio a Berlino il 5 e il 6 ottobre prossimi nel quale vedrà la Cancelliera Angela Merkel.
I temi dell’incontro
Tikhanovskaya ha dichiarato di voler chiedere nuove elezioni. Tra i temi dell’incontro, anche la possibilità che sia la Francia a mediare con le autorità bielorusse. Ma la posizione di Macron contro il Governo di Lukashenko è durissima: come affermato in un’intervista con Le Journal du Dimanche, per il Presidente “quello che sta accadendo in Bielorussia è una crisi di potere, un potere autoritario che è incapace di accettare la logica democratica utilizzando la forza. Lukashenko deve andare via”.
Non sarà dunque semplice che gli accoliti di Lukashenko accettino Parigi come mediatore della crisi politica. Dietro il ragionamento di Macron si intravede un crescente astio verso la Russia che, col tentativo — da provare — di avvelenamento di Alexei Navalny, agli occhi dei francesi avrebbe superato una linea rossa invalicabile e dalla quale potrebbe essere estremamente complicato tornare indietro.
Sanzioni a Bielorussia e Russia?
Dopo l’incontro, il capo dell’Eliseo ha spiegato che con Tikhanovskaya “c’è stata una discussione positiva ma ora dobbiamo essere pragmatici e supportare la popolazione della Bielorussia, faremo del nostro meglio, credetemi”. La leader dell’opposizione ha menzionato la problematica dei prigionieri politici: “Faremo di tutto per liberarli”. Sul fronte europeo, cresce l’attesa per il Consiglio europeo: è in quella sede che verranno valutate eventuali sanzioni contro Minsk, bloccate la scorsa settimana per la mancanza di unanimità.
Anche la Russia potrebbe subire nuove sanzioni, che porterebbero le relazioni tra Mosca, l’Ue e gli Stati Uniti a un nuovo minimo storico. Bruxelles prepara un Magnitsky Act comunitario, mentre Washington la scorsa settimana ha individuato numerosi cittadini russi accusati di cyber-crime legati alla campagna elettorale. In questo contesto, il rublo precipita ai livelli di 4 anni fa. Ciononostante, Vladimir Putincontinua a dare il suo supporto — politico ma anche economico — a Lukashenko: nell’incontro col Presidente bielorusso a Sochi, il capo del Cremlino ha annunciato un prestito a Minsk di 1.5 miliardi di dollari.
Sempre più attivo a livello internazionale il Presidente francese Emmanuel Macron. Dopo i tentativi per la formazione del nuovo Governo in Libano, che finora non hanno portato risultati, il fondatore di En Marche! invita presso l’hotel che lo ospita a Vilnius, in Lituania, la leader dell’opposizione in BielorussiaSvetlana Tikhanovskaya. Non sarà l’unico esponente politico di spicco che la candidata alle ultime elezioni contro Alexander Lukashenko incontrerà: infatti, a quanto si apprende dal suo ufficio stampa, è previsto un viaggio a Berlino il 5 e il 6 ottobre prossimi nel quale vedrà la Cancelliera Angela Merkel.
I temi dell’incontro
Tikhanovskaya ha dichiarato di voler chiedere nuove elezioni. Tra i temi dell’incontro, anche la possibilità che sia la Francia a mediare con le autorità bielorusse. Ma la posizione di Macron contro il Governo di Lukashenko è durissima: come affermato in un’intervista con Le Journal du Dimanche, per il Presidente “quello che sta accadendo in Bielorussia è una crisi di potere, un potere autoritario che è incapace di accettare la logica democratica utilizzando la forza. Lukashenko deve andare via”.
Non sarà dunque semplice che gli accoliti di Lukashenko accettino Parigi come mediatore della crisi politica. Dietro il ragionamento di Macron si intravede un crescente astio verso la Russia che, col tentativo — da provare — di avvelenamento di Alexei Navalny, agli occhi dei francesi avrebbe superato una linea rossa invalicabile e dalla quale potrebbe essere estremamente complicato tornare indietro.
Sanzioni a Bielorussia e Russia?
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Abbonati per un anno a tutti i contenuti
del sito e all'edizione cartacea + digitale della rivista di
geopolitica