Ue lancia i social bond: ordini per 233 miliardi di euro
Christine Lagarde apre a nuovi bond europei, che partono col botto. Insieme ai bond emessi dai singoli Stati membri, l’Eurozona raggiunge così nel 2020 la storica cifra di 1,5 trilioni di euro
Christine Lagarde apre a nuovi bond europei, che partono col botto. Insieme ai bond emessi dai singoli Stati membri, l’Eurozona raggiunge così nel 2020 la storica cifra di 1,5 trilioni di euro
C’è voluta una pandemia a convincere la maggioranza dei Paesi del Vecchio Continente che fosse necessario ricorrere ai mercati tramite la vendita di obbligazioni targate Ue per ricevere maggiore liquidità. E i mercati hanno reagito al di sopra delle aspettative: in quello che è un record per l’area euro, i social bond della Commissione europea — con rating AAA — sono stati richiesti in quantità straordinaria, fino a 233 miliardi di euro.
Dai social bond al Sure
Barclays Plc, BNP Paribas SA, Deutsche Bank AG, Nomura e UniCredit SpA sono le banche ingaggiate da Bruxelles per sovrintendere alla vendita dei bond, col primo obiettivo il selling di quelli a scadenza decennale, per una cifra pari a 10 miliardi di euro, e quelli ventennali, che raggiungerebbero la cifra di 7 miliardi di euro.
I social bond sono finalizzati al recupero di risorse da investire in welfare o da mettere a disposizione alle fasce più deboli della popolazione. Alcuni analisti hanno definito l’azione come risposta perfetta allo tsumani causato dal coronavirus. Insieme al programma per il lavoro Sure — che ammonta a 100 miliardi di euro — le misure sono state create ad hoc per permettere un riequilibrio generale delle economie europee, con quelle più colpite — come il caso dell’Italia, che riceverà dal solo Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency circa 27 miliardi di Euro — che potranno garantire milioni di posti di lavoro.
Insieme ai bond emessi dai singoli Stati membri, l’Eurozona ha così raggiunto nel 2020 la cifra storica totale di 1,5 trilioni di euro. Ma soprattutto, l’Unione europea — contando su un’alta reputazione in fatto di stabilità — garantisce la possibilità di prendere denaro in prestito a tassi estremamente più vantaggiosi per gli Stati, rispetto a quanto avviene a Paesi quali l’Italia e la Spagna. Ancora, l’interesse verso le obbligazioni europee potrebbe spingersi oltreoceano, con le banche centrali di nazioni extra europee o manager delle federal reserve che così potrebbero diversificare il loro portafoglio.
Il messaggio di Christine Lagarde
Con un’intervista al quotidiano francese Le Monde, la Presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde ha aperto alla possibilità di utilizzare tali misure permanentemente: “Questi stimoli sono la risposta a una situazione straordinaria. Dovremmo discutere circa la possibilità di mantenere questi strumenti, affinché possano essere nuovamente utilizzati in una circostanza equivalente”. Inizialmente scettica, Lagarde lascia così intravedere uno spiraglio per il mantenimento di una misura da riproporre in casi eccezionali, in un periodo dove l’eccezionalità è diventato la regola.
C’è voluta una pandemia a convincere la maggioranza dei Paesi del Vecchio Continente che fosse necessario ricorrere ai mercati tramite la vendita di obbligazioni targate Ue per ricevere maggiore liquidità. E i mercati hanno reagito al di sopra delle aspettative: in quello che è un record per l’area euro, i social bond della Commissione europea — con rating AAA — sono stati richiesti in quantità straordinaria, fino a 233 miliardi di euro.
Dai social bond al Sure
Barclays Plc, BNP Paribas SA, Deutsche Bank AG, Nomura e UniCredit SpA sono le banche ingaggiate da Bruxelles per sovrintendere alla vendita dei bond, col primo obiettivo il selling di quelli a scadenza decennale, per una cifra pari a 10 miliardi di euro, e quelli ventennali, che raggiungerebbero la cifra di 7 miliardi di euro.
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