Mentre aumentano i voli militari della Russia verso lo spazio aereo del Giappone, ufficialmente Mosca pensa a un trattato di pace con Tokyo.
Da una parte, l’apparente desiderio di raggiungere un trattato di pace col Giappone, ancora mancante dalla fine della seconda guerra mondiale, dall’altra, i timori che la disputa per le Isole Curili diventi di carattere multilaterale. La Russia, che negli scenari futuri vede un aumento dell’instabilità nel nordest Asia visto il crescente interesse degli Stati Uniti nella regione, pattuglia con più veemenza le Isole Curili, approcciandosi allo spazio aereo giapponese maggiormente. Nel solo mese di giugno, l’aeronautica di Tokyo ha fatto intervenire 35 volte i suoi jet per intercettare i mezzi aerei russi, il dato più alto da aprile 2020.
Le Isole Curili non sono una mera reminiscenza dell’ultimo conflitto mondiale che impedisce a Russia e Giappone di raggiungere un vero e proprio onnicomprensivo trattato di pace. Oggi, visti i cambiamenti nelle posizioni di forza a livello globale, rischiano di essere la cartina di tornasole di una tensione generalizzata che potrebbe coinvolgere nell’area anche Stati Uniti e Cina. Lo scontro tra Washington e Pechino può avvelenare più pozzi, compreso quello per i Territori del Nord, come li chiama Tokyo: Mosca teme che l’influenza Usa verso il Giappone sia tale da poter penetrare anche nelle isole contese, nonostante gli accordi per la difesa con il Governo a stelle e strisce non le contemplino.
Nella giornata di ieri il Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha avuto una conversazione telefonica con il collega giapponese Toshimitsu Motegi: i due hanno discusso la questione del trattato di pace esaminando gli spazi per l’implementazione degli accordi di alto livello, tra i quali la cooperazione economica e gli scambi commerciali. “Attenzione speciale è stata rivolta alla protezione dei progetti in comune per lo sviluppo dell’industria dell’energia idrogena nell’estremo est russo e ai piani per attività economiche congiunte nelle Isole Curili del Sud”, spiega una nota del Ministero degli Esteri di Mosca.
Nel complesso quadro, da non sottostimare le questioni di carattere interno: le elezioni generali di settembre in Russia stanno giocando un ruolo importante nelle posizioni più forti di Mosca rispetto alle Isole Curili, specie vista la diminuzione della popolarità di Vladimir Putin in particolare nelle regioni dell’est. L’azione è partita mesi fa: sia Lavrov che il Primo Ministro Mikhail Mishustin, quest’ultimo lo scorso giugno, hanno visitato le isole. Mishustin si è recato a Iturup, promettendo una serie di sgravi fiscali e interventi economici per l’area. “Creiamo una free trade zone, misure senza precedenti per estendere esenzioni, ad esempio, sulla produzione di alcol. Questo regime speciale — disse il Pm — aiuterà l’intensificazione delle attività economiche”.
Nell’occasione, il Giappone richiamò l’Ambasciatore russo Mikhail Galuzin, che definì l’intervento del Governo di Tokyo “inaccettabile”. Inoltre, il Ministero della Difesa ha annunciato ad inizio settimana la costruzione di 51 nuove infrastrutture militari. Almeno 30 edifici sono già stati eretti, compresi 7 caseggiati per ospitare personale militare nelle isole di Iturup e Kunashir. Da Mosca interventi ad hoc per le Isole Curili, a cavallo tra mosse strategiche di carattere internazionale, con un occhio di riguardo per le prospettive di carattere interno.
Le Isole Curili non sono una mera reminiscenza dell’ultimo conflitto mondiale che impedisce a Russia e Giappone di raggiungere un vero e proprio onnicomprensivo trattato di pace. Oggi, visti i cambiamenti nelle posizioni di forza a livello globale, rischiano di essere la cartina di tornasole di una tensione generalizzata che potrebbe coinvolgere nell’area anche Stati Uniti e Cina. Lo scontro tra Washington e Pechino può avvelenare più pozzi, compreso quello per i Territori del Nord, come li chiama Tokyo: Mosca teme che l’influenza Usa verso il Giappone sia tale da poter penetrare anche nelle isole contese, nonostante gli accordi per la difesa con il Governo a stelle e strisce non le contemplino.