I ragazzi sudcoreani sono indebitati? In Cina le incisioni sugli ipad sono censurate? Il Giappone continua a tollerare la yakuza?
I RAGAZZI SUDCOREANI SONO INDEBITATI
VERO
Lo chiamano “bittoo” – slang sudcoreano per “investimenti”, una smania che sta portando i giovani sotto i trentacinque anni a indebitarsi oltre misura – portando la Banca centrale ad aumentare i tassi di interesse e rifiutare diverse richieste di prestiti. Gli strumenti fiscali introdotti non hanno sortito effetto e gli ultimi dati mostrano che gli under 30 hanno debiti al 270% del loro reddito annuale, con istituti di credito privati con interessi vicini all’usura. Questo perché mentre l’economia sudcoreana si indebolisce – dopo due anni di lockdown e focolai di Covid – i prezzi dell’immobiliare e quelli azionari continuano a salire, tentando molti giovani sottooccupati o disoccupati a investire come se fossero in un casinò (illegali in Corea del Sud per i residenti).
IN CINA LE INCISIONI SUGLI IPAD SONO CENSURATE
VERO
Hai appena comprato un iPad, e decidi di far fare al negozio una piccola incisione per personalizzarlo. Il tuo nome? Va benissimo. Una frase patriottica? Perché no. Ma il Citizen Lab (laboratorio interdisciplinare all’Università di Toronto) dopo mesi di ricerca ha confermato che Apple si rifiuta di incidere, per esempio, il nome dell’artista dissidente Ai Weiwei, o slogan pro-democrazia, o date considerate “sensibili” in Cina. Forse non del tutto inaspettato – ma la sorpresa è che Apple ha deciso di semplificarsi la vita applicando le stesse restrizioni anche a Hong Kong e Taiwan, per quanto siano giurisdizioni diverse. Ancora una volta, la censura cinese, in particolare quando subappaltata ad aziende estere, si estende oltre i suoi confini.
IL GIAPPONE CONTINUA A TOLLERARE LA YAKUZA
FALSO
La criminalità organizzata giapponese, nota come yakuza, ha spesso avuto un ruolo romanticizzato in letteratura o al cinema – che per lungo tempo ha rappresentato una certa accettazione dei gruppi mafiosi. Ma su questo il Paese sta cambiando, e la tolleranza verso gli “uomini d’onore” giapponesi non è più una realtà. Al punto che per quella che sembra essere la prima volta nella storia giapponese un leader yakuza è stato condannato a morte per aver ucciso un uomo e aver ferito altre tre persone. Il condannato è Nomura Satoru, a capo del gruppo Kudo-kai, della città di Kitakyushu. Il Giappone è pronto a sbarazzarsi della violenza mafiosa – ma ricorre purtroppo alla pena capitale per farlo.
Questo articolo è pubblicato anche sul numero di settembre/ottobre di eastwest.
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I ragazzi sudcoreani sono indebitati? In Cina le incisioni sugli ipad sono censurate? Il Giappone continua a tollerare la yakuza?