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Crisi energetica, dopo i microchip ora manca anche il magnesio


Alla crisi degli approvvigionamenti si aggiunge il rischio della mancanza di disponibilità di magnesio, di cui la Cina è il maggior produttore al mondo. L'Unione europea è preoccupata

È un periodo complicato, per l’industria europea. I prezzi dell’energia (gas naturale, carbone, elettricità) e dei metalli (rame, alluminio) sono altissimi, e c’è una carenza di componenti critici (i semiconduttori, o microchip) che va avanti da molti mesi e che sta danneggiando le attività del settore automobilistico. Alla crisi degli approvvigionamenti potrebbe ora aggiungersi un nuovo tassello: la disponibilità di magnesio – un metallo utilizzato nelle leghe di alluminio per l’aeronautica, l’automotive e l’elettronica – rischia di ridursi drasticamente.

L’origine del problema è in Cina, che – come per l’alluminio, ad esempio – è nettamente il più grande produttore di magnesio al mondo. La crisi energetica in corso nel Paese ha spinto il Governo di Pechino a razionare le forniture, penalizzando in particolare gli stabilimenti industriali più dispendiosi: la produzione di tante cose ne sta risentendo, anche quella di magnesio, le cui esportazioni stanno calando.

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