Sono ormai passati cento anni dalla nascita di Thor Heyerdahl, che (per dimostrare le proprie teorie sulla colonizzazione della Polinesia da parte di indigeni partiti dalle coste del Perù) organizzò, nel 1947, una spedizione con imbarcazioni costruite come quelle che erano state utilizzate nell’Oceano Pacifico da “Kon Tiki”, stando all’epopea cantata dai vecchi polinesiani tra i quali Heyerdahl aveva vissuto a lungo.
L’ambasciata di Norvegia a Roma ha ricordato l’esploratore nella sera del 7 agosto, all’Isola Tiberina, presentando, in collaborazione con “l’Isola del Cinema”, “Kon-Tiki” , film diretto nel 2012 da Espen Sandberg e Joachim Rønning e girato in parte a Malta. La serata è stata introdotta da un documentario su episodi meno conosciuti nella vita di questo personaggio, che nel 1958 scelse l’Italia come sua seconda casa e conobbe a fondo la città di Napoli e che nel 1969 attraversò anche il Nord dell’ Atlantico, con una multietnica ciurma dell’Onu.
Lo spettatore viene colpito intensamente dalla narrazione cinematografica, che riesce a sottolineare la costanza con cui Heyerdahl guidò cinque persone nella sua sfida di ripercorrere, in una zattera priva di qualsiasi strumento moderno ed assemblata in base alla ricostruzione della spedizione di indigeni peruviani che per primi avevano raggiunto la Polinesia, il leggendario tragitto cantato dagli abitanti dell’arcipelago.
Il film è scandito dal percorso seguito millecinquecento anni prima da Kon Tiki, dio dei polinesiani, figura che l’etnografo e viaggiatore Thor Heyerdahl intuì essere un simbolo sedimentato della memoria storica e mitica delle popolazioni del Pacifico, legate concretamente e culturalmente al sole ed alla tempesta.
Gli attori di “Kon-Tiki” (prodotto da Aage Aaberge e Jeremy Thomas) sono Pål Sverre Valheim Hagen, Anders Baasmo Christiansen, Odd-Magnus Williamson, Agnes Kittelsen, Gustaf Skarsgård, Jakob Oftebro, Tobias Santelmann, mentre la colonna sonora è di Johan Söderqvist. Heyerdahl, che dopo essere partito dalle coste del Perù percorse, poco più che trentenne, circa ottomila chilometri nell’Oceano Pacifico fino ad arrivare alle isole Tuamotu in Polinesia, è morto nel 2002.
Il film coinvolge lo spettatore con immagini di grande suggestione (come la ripresa che si alza a mostrare l’oceano dall’alto) rendendo così le dimensioni dell’impresa dell’esploratore, il cui carattere viene fatto emergere a partire dai rischi in cui si gettava già da giovanissimo, trascinando i suoi amici su uno specchio di acqua ghiacciata e tratteggiato poi negli sforzi per trovare sostegno per le sue ricerche scientifiche. La proiezione è stata preceduta da una conferenza (a cura di Halfdan Tangen e del CineLab Groupama) sulla traversata di 101 giorni del Kon Tiki dal Cile alla Polinesia, con proiezioni di foto d’epoca.
L’ambasciata di Norvegia a Roma ha ricordato l’esploratore nella sera del 7 agosto, all’Isola Tiberina, presentando, in collaborazione con “l’Isola del Cinema”, “Kon-Tiki” , film diretto nel 2012 da Espen Sandberg e Joachim Rønning e girato in parte a Malta. La serata è stata introdotta da un documentario su episodi meno conosciuti nella vita di questo personaggio, che nel 1958 scelse l’Italia come sua seconda casa e conobbe a fondo la città di Napoli e che nel 1969 attraversò anche il Nord dell’ Atlantico, con una multietnica ciurma dell’Onu.