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Perché è importante il processo a Ilham Tohti in Cina


Le lezioni di Ilahm Tohti erano sempre piene di studenti. Uighuri, ma anche cinesi han e qualche straniero, impegnato in progetti di ricerca o per semplicità curiosità. La sua posizione, sulla regione autonoma del Xinjiang, l’avrei sempre classificata come moderata, indicando con questo termine un comune buon senso. Seppure critico sulle politiche etniche della Cina, Tohti ha sempre proposto un cambiamento, all’interno del frame politico cinese. Eppure nel momento in cui vari attentati hanno scosso la Cina, le sue lezioni, per Pechino, sono diventate pericolose.

Le lezioni di Ilahm Tohti erano sempre piene di studenti. Uighuri, ma anche cinesi han e qualche straniero, impegnato in progetti di ricerca o per semplicità curiosità. La sua posizione, sulla regione autonoma del Xinjiang, l’avrei sempre classificata come moderata, indicando con questo termine un comune buon senso. Seppure critico sulle politiche etniche della Cina, Tohti ha sempre proposto un cambiamento, all’interno del frame politico cinese. Eppure nel momento in cui vari attentati hanno scosso la Cina, le sue lezioni, per Pechino, sono diventate pericolose.

Oggi Ilham Tohti,  44 anni, è in prigione da gennaio ed è sotto processo. Per quanto quasi sconosciuto in Italia, il professor Tohti, “ha connessioni a ogni livello della società uigura. Allo stesso tempo, lui è il più importante rappresentante degli uiguri tra gli intellettuali cinesi”, ha detto Wang Lixiong, scrittore e attivista per i diritti delle minoranze, al Wall Street Journal. “E’ veramente prezioso”. Secondo i suoi avvocati ha ovviamente respinto l’ accusa di aver promosso la secessione dalla Cina del Xinjiang, la regione del nordovest del Paese patria della minoranza etnica degli uighuri, di lingua turcofona e di religione musulmana.

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