Il cous cous è un cibo tradizionale Nord Africano fatto di piccoli granuli di semola di grano duro lavorata con acqua, poi cotti a vapore ed essiccati. Le prime notizie che si hanno riguardo al consumo di cous cous risalgono intorno al 1400. Questo alimento vuole ricordare la tradizione del popolo berbero che aveva a disposizione solo un tipo di grano da lavorare per essere poi mangiato.
La lavorazione era (ed è ancora) solitamente abbastanza lunga, in origine infatti le donne si trovavano in gruppo per dedicarsi esclusivamente alla preparazione di grandi quantità di cous cous per poi averne di scorta per i mesi successive, sistemando in sacchi. Solo alcune popolazioni rurali e alcune tribù berbere usano ancora preparare il cous cous in questo modo, ma la maggior parte del cous cous è prodotta industrialmente, vista la grande quantità richiesta. Per preparare il cous cous di solito si usa la “couscoussiera”, una pentola composta da due parti: la parte di sotto, dove vengono fatte cuocere le verdure e le carni, e la parte superiore, dove viene cotto il cous cous con il vapore delle pietanze sottostanti, che contribuisce a renderlo morbido e naturalmente saporito.
È un’alternativa sempre più popolare per pasta, riso e altri cereali. Non si mangia quasi mai da solo, infatti si usa molto spesso come accompagnamento a pietanze di carne o verdure, dato che riesce ad assorbire benissimo tutti i sughi. Ricco di fibre, vitamine e minerali essenziali, non contiene colesterolo dato il suo bassissimo apporto di grassi. Cento grammi di cous cous equivalgono all’incirca a centocinquanta calorie, ma ha un potere saziante equiparabile a quello della pasta, con la metà dell’apporto calorico. Consumare cous cous è una vera e propria tradizione, infatti spesso i piatti principali del pasto, accompagnati dal cous cous, vengono messi al centro tra i commensali, per essere poi degustati insieme a tutta la famiglia o gli amici, mangiando con le mani, tutti dallo stesso piatto. Il cous cous è anche un’alleato potentissimo per ripulire il nostro intestino dalle scorie che potrebbero favorire la formazione di tumori, e spesso veniva offerto ai malati e ai bambini per curarli dopo lunghe malattie.
Il cous cous ormai è consumato in tantissimi paesi del mondo, anche sotto forme diverse: in Israele ad esempio si consuma il Maftul, una versione del cous cous ma con grani più grandi. Nei Paesi occidentali invece viene consumato più come contorno che come piatto principale, per accompagnare piatti di carne o pesce o per preparare insalate o addirittura dolci, come ad esempio il pudding.
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Il cous cous è un cibo tradizionale Nord Africano fatto di piccoli granuli di semola di grano duro lavorata con acqua, poi cotti a vapore ed essiccati. Le prime notizie che si hanno riguardo al consumo di cous cous risalgono intorno al 1400. Questo alimento vuole ricordare la tradizione del popolo berbero che aveva a disposizione solo un tipo di grano da lavorare per essere poi mangiato.
La lavorazione era (ed è ancora) solitamente abbastanza lunga, in origine infatti le donne si trovavano in gruppo per dedicarsi esclusivamente alla preparazione di grandi quantità di cous cous per poi averne di scorta per i mesi successive, sistemando in sacchi. Solo alcune popolazioni rurali e alcune tribù berbere usano ancora preparare il cous cous in questo modo, ma la maggior parte del cous cous è prodotta industrialmente, vista la grande quantità richiesta. Per preparare il cous cous di solito si usa la “couscoussiera”, una pentola composta da due parti: la parte di sotto, dove vengono fatte cuocere le verdure e le carni, e la parte superiore, dove viene cotto il cous cous con il vapore delle pietanze sottostanti, che contribuisce a renderlo morbido e naturalmente saporito.