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Silicon Valley sbarca a Napoli: Apple apre la iOS Developer Academy

Gli edifici pericolanti, i muri coperti da graffiti o necrologi, e i filari di panni stesi da una finestra all’altra non suggeriscono che il quartiere sia un centro high tech.

San Giovanni a Teduccio, depressa periferia di Napoli appare lontana da Silicon Valley.

Eppure proprio qui – un angolo della tentacolare Napoli che non si è ancora ripreso dalla chiusura della Cirio negli anni ’80 – Tim Cook, chief executive della Apple, invita le migliori e più accese giovani menti del mondo a formarsi per diventare leader della nuova app economy.

Un corso di nove mesi offerto gratuitamente grazie a un investimento di circa 10 milioni di euro sostenuto dalla Apple e dall’Università di Napoli Federico II.

L’accademia è ospitata nello scintillante nuovo complesso di vetro e acciaio che contrasta nettamente con il resto del quartiere.

Le ampie sale aperte sono state progettate dalla Apple. Piccoli gruppi di studenti siedono a tavoli attrezzati con speciali sistemi acustici che permettono agli insegnanti di comunicare direttamente con ogni tavolo di lavoro. Tutti i corsi si tengono in inglese e sono aperti a studenti da tutto il mondo.

Il Polo tecnico scientifico di San Giovanni a Teduccio della Federico II e la riqualificazione del territorio: dalla produzione industriale alla produzione di talenti

Il Polo Universitario di San Giovanni a Teduccio nasce in un’area occupata nei primi anni del ‘900 dagli stabilimentiCirio, il consorzioitaliano specializzato nelle conserve alimentari, in particolare nel settore del pomodoro, marchio di grande rilevanza a livello europeo.

Fu fondato a Torino nel 1856 dal piemontese Francesco Cirio,che introdusse una particolare tecnica di conservazionein scatola, inventata nell’800 da Nicolas Appert. Taletecnicaevitava la deperibilità dei prodotti freschi permettendone la conservazione a lunga scadenza. Fu così chelo stabilimento di Torino avviò una grossa produzione che consentì l’esportazione dei prodotti in tutto il mondo. Dopo l’Unità d’Italia la società aprì una serie di stabilimenti nel Mezzogiorno, tra questi uno a Napoli nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, dove furono bonificate alcune aree agricole abbandonate. Nel 1900 nacque la Cirio società generale conserve alimentari e gli stabilimenti più importanti divennero proprio quelli napoletani, in particolare l’industria di San Giovanni a Teduccio che venne eletta come sede nazionale dell’azienda finoagli anni ’80.

Nell’area in disuso degli stabilimenti s’insedia il Polo Universitario di San Giovanni a Teduccio che nascedall’esigenza di decongestionare la sede di Fuorigrotta della facoltà di Ingegneria dell’Università di Napoli Federico II, avviando cosi lariqualificazione dell’area est di Napoli. Le oltre 3000 matricole della facoltà di Ingegneria rappresentano il 25% dell’Ateneo. In totale la facoltà è frequentata da circa 17000 studenti; il decongestionamento con nuove aule e laboratori è un’evidente esigenza per non perdere competitività. D’altra parte è ampiamente dimostrato, che il posizionamento di una facoltà molto frequentata dagli studenti rappresenta il migliore volano possibile di riqualificazione urbana.

Con questa finalità l’intervento rientra in un protocollo d’intesa stipulato fin dal 31 marzo 1998 dal Ministero dell’Università (Ministro Luigi Berlinguer), la Regione Campania (PresidenteAntonio Rastrelli), il Comune di Napoli (Sindaco Antonio Bassolino) e l’Università Federico II (RettoreFulvio Tessitore). In particolare il Ministero e la Regione si sono impegnati nel finanziamento dell’opera, il Comune a predisporre la necessaria variante urbanistica e l’Università nell’acquisto europeodal curatore fallimentare dell’area ex Cirio.

Le tappe successive, e cioè l’acquistodell’area ex Cirio, la gara per la scelta del progettista, la progettazione definitiva, la gara per la progettazione esecutiva e la realizzazione e l’avvio dei lavori avvengono con Guido Trombetti Rettore e il professore Edoardo Cosenza, docente di tecnica delle costruzioni presso il dipartimento di strutture per l’ingegneria e l’architettura,prima suo delegato per l’edilizia e poi dal 2005 Preside della Facoltà di Ingegneria. In particolare la scelta del progetto definitivo del gruppo di origine giapponese Ishimoto Europe avviene per la razionalitàdell’intervento: un piano interrato per parcheggio e quindi senza auto in vista,e l’apertura totale e libera ai cittadini con il livello 0 completamente aperto a formare un enorme parco verde. Inoltre la splendida architettura giapponeseha progettato la base dei primi due livelli in pietra lavica, a ricordare la presenza a est del Vesuvio e comunque la tradizione locale, con i piani superiori che sembrano incastrarsi nella pietra lavica, con facciate costituite da moderne vetrate e logge colorate.

I laboratori, unificati nel centro di Ateneo CESMA (Centro Sperimentale per Misure Avanzate),sono stati inaugurati nel 2015.Finanziati con fondi europei,risultano dotati di apparecchiature di estrema avanguardia nel settore ambientale, strutturale civile, aereospaziale e meccanico, dell’idraulica, delle misure del freddo, delle misure elettriche, della meccanica avanzata, dell’ingegneria dello sport, della realtà virtuale. Il centro per la didattica, con oltre 1000 posti a sedere in modernissime aule, e la splendidaAula magna sospesa, con proiezioni 3D, Schermo super HD e Dolby Surround, sono stati inaugurati nel settembre ed ottobre 2016.

Sono in fase di realizzazione nuove aule e nuovi spazi per alcuni Istituti CNR, finanziati dalla Regione, su fondi europei, aperti con la giunta Caldoro e confermati dalla giunta De Luca.

Il successo del Polo è visibile: oltre 800 studenti hanno chiesto di immatricolarsi per seguire i corsi nel Polo di San Giovanni. D’altra parte il bacino potenzialerisulta enorme, comprendendo la penisola sorrentina, i comuni vesuviani, l’agro sarnese-nocerino, la parte est della città di Napoli.

La bellezza e l’efficienza del polo, unitamente alla tradizione internazionale della Federico II, ha attratto la multinazionale Apple che vi ha insediato ad ottobre 2016 la prima Scuola europea (iOS Academy); l’accordo fra Apple e Federico II consentirà nel triennio 2016-2018 di formare 1000 sviluppatori che entreranno nell’ecosistema Apple. Verranno cioè formati imprenditori con grandi conoscenze informatiche ma anche di business plan, design e tutto ciò che è necessario per creare App di successo, di grande interesse e potenziale commerciale. La convenzione è estendibile all’ulteriore triennio per altri 1200 studenti.

A seguire stanno aprendo sedi nel Polo altri gruppi internazionali, come ad esempio il gruppo AXAMatrix, esperto in analisi di rischio per eventi naturali.

L’Aula Magna è usata per convegni ma anche per proiezioni cinematografiche sfruttando le alte prestazioni tecnologiche. Il parco è già molto visitato dai cittadini, che ammirano l’antica ciminiera oggi utilizzata per l’emissione dell’impianto di condizionamento, e il Crocifisso ligneo posizionato anticamente all’ingresso della Cirio, conservato per trent’anni da vecchi operai e recentemente posizionato in apposito alloggiamento nel parco e riconsacrato.

Dunque il Polo diventerà sempre più un centro d’interazione fra didattica, ricerca, CNR e gruppi industriali e imprenditoriali avanzati, portando occasioni di formazione e di lavoro molto significative. E al contempo la piena riqualificazione di quella che era una splendida area cittadina, vicina al mare, di passaggio verso le ville vesuviane, successivamente diventata area industriale ma negli anni desertificata e marginalizzata. Uno straordinario esempio di riqualificazione molto apprezzato dalla Commissione Europea come buona pratica di utilizzo di fondi europei.

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Gli edifici pericolanti, i muri coperti da graffiti o necrologi, e i filari di panni stesi da una finestra all’altra non suggeriscono che il quartiere sia un centro high tech.

San Giovanni a Teduccio, depressa periferia di Napoli appare lontana da Silicon Valley.

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