Per Abu Dhabi la guerra si è fatta troppo costosa e l’obiettivo è stato raggiunto. Mentre l’Arabia Saudita non vuole e non può rinunciare
Gli Emirati Arabi Uniti, fondamentali alleati dell’Arabia Saudita nella guerra in Yemen, stanno ritirando gran parte delle loro truppe dal Paese, e in fretta. Secondo il New York Times, per il Governo di Abu Dhabi la guerra – iniziata oltre quattro anni fa e tramutatasi nella peggiore catastrofe umanitaria al mondo – si è fatta troppo costosa e la sua conclusione sembra ancora lontana.
Riassumendo, la guerra in Yemen è scoppiata nel 2015 e vede contrapposti l’Arabia Saudita e la sua coalizione contro i ribelli Houthi. Riad era intervenuta in sostegno del Presidente (sunnita) ‘Abd Rabbih Mansur Hadi dopo che gli Houthi avevano occupato la capitale Sana’a con l’obiettivo di rovesciare il governo. Si tratta di una guerra complicata perché, oltre agli aspetti interni, bisogna tener conto anche di quelli internazionali: l’Arabia Saudita, che è sunnita, guarda con preoccupazione agli Houthi, che sono sciiti e appoggiati dall’Iran, sua rivale in Medio Oriente.
Nonostante gli Emirati Arabi Uniti dicano di non volersi ritirare completamente dal conflitto, è evidente come non vogliano neanche restare impantanati in una guerra lunga e dispendiosa. Specie dopo aver tutto sommato raggiunto il loro obiettivo strategico, ovvero la salvaguardia delle rotte commerciali che passano per il golfo di Aden, dove – non a caso – manterranno una presenza.
La questione è diversa per l’Arabia Saudita: anche se senza Abu Dhabi le cose si faranno più difficili, non può rinunciare facilmente alla guerra per ragioni geopolitiche. Riad confina a sud con lo Yemen e, come accennato, vuole impedire agli Houthi di prendere il potere anche perché non vuole che l’Iran aumenti la sua influenza nella regione.
@marcodellaguzzo
Per Abu Dhabi la guerra si è fatta troppo costosa e l’obiettivo è stato raggiunto. Mentre l’Arabia Saudita non vuole e non può rinunciare