Fidesz ancora reietto: dal partito fanno sapere di essere pronti ad andare in un nuovo gruppo
È stata prolungata a data da destinarsi la decisione su Fidesz, il partito di Governo in Ungheria guidato dal Presidente Viktor Orbán, sospeso dal Partito popolare europeo a marzo 2019 a pochi mesi dalle elezioni europee. A dirlo il nuovo Presidente del Ppe, Donald Tusk, che ha spiegato di non poter permettere il rientro di Fidesz sotto il cappello dei Popolari non avendo ricevuto rassicurazioni sull’atteggiamento del movimento ungherese rispetto ai temi dell’Europa.
La sospensione dello scorso anno arrivò a causa delle dichiarazioni estremamente critiche di Orbán e altri esponenti del suo partito verso l’Unione europea e sui temi della democrazia, della libertà di stampa e dei diritti delle minoranze. “Non possiamo scendere a compromessi”, disse l’allora Presidente del gruppo Joseph Daul dopo il voto dei membri del partito. A distanza di quasi un anno, Fidesz non ha migliorato le sue istanze: “Ho ricevuto informazioni dal comitato di valutazione e la conclusione è che a Budapest non ci sono stati progressi sufficienti”, ha affermato Tusk.
L’ex Presidente del Consiglio europeo, ora a capo del Ppe, ha detto di non voler iniziare il suo mandato con un atto che potrebbe causare una forte divisione all’interno del gruppo ma, come sostenuto dal suo predecessore lo scorso anno, ha sottolineato che non possono esserci compromessi sui valori. Al momento, nessun nuovo voto su Fidesz ma neanche nessun passo in avanti. Ma lo stallo rischia di costare caro ai Popolari, con la minaccia di alcuni membri del partito di Orbán, pronti ad andarsene unilateralmente.
Katalin Novak, vice Presidente di Fidesz, ha dichiarato a Reuters che il partito è a un passo dall’addio al Ppe. “Dopo gli incontri in programma di Orbán con i leader europei, prenderemo una decisione a prescindere da ciò che dirà il Partito popolare”. Antonio Tajani, ex Presidente del Parlamento europeo, ha ricordato che Fidesz ha votato per la Commissione di Ursula von der Leyen, in tal senso fedeli alla linea del partito. “Ci sono problemi che vanno assolutamente risolti” — ha detto Tajani — “ma Orbán deve rimanere all’interno del Ppe.”
@melonimatteo
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