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La geopolitica nell’Artico passa attraverso i cavi sottomarini di Internet


La Far North Digital sta collaborando con la svedese Cinia e con la giapponese Arteria Networks per la costruzione di un cavo sottomarino di Internet attraverso il Passaggio a nord-ovest

Nell’Artico lo scioglimento dei ghiacci provocato dai cambiamenti climatici sta liberando giacimenti e rotte di navigazione, creando nuove frontiere marittime (e nuove necessità di protezione) per i Paesi che vi si affacciano e perfino incoraggiando nuovi business. Non solo la pesca e il turismo, ma anche la posa di cavi sottomarini di Internet: si tratta di infrastrutture di telecomunicazione importantissime, perché trasportano circa il 95% del traffico mondiale di dati sulla rete. Al momento – scrive il Wall Street Journal – di questi cavi ne esistono circa quattrocento.

Ci sono aziende americane, europee, asiatiche e russe che stanno oggi guardando all’Artico come a un’opportunità per costruire nuovi e più performanti cavi sottomarini: nel Grande Nord la distanza tra i continenti è minore che a sud; un cavo passante per le acque artiche, dunque, garantirebbe una maggiore velocità di trasporto dati. È una caratteristica che andrebbe a beneficio delle aziende. Per esempio, un cavo sottomarino nell’Artico permetterebbe a una banca situata a Londra di inviare dati a Tokyo, in Giappone, con il 30-40% di tempo in meno rispetto a quello impiegato utilizzando la rotta attuale, per l’Egitto. Anche le aziende estrattive e peschiere attive nell’Artico trarrebbero giovamento da connessioni Internet più veloci, così come gli scienziati impegnati nelle ricerche o le popolazioni che abitano la regione.

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