Macron invita Zarif, Trump apre all’Iran, i leader finanziano un intervento per contrastare gli incendi in Amazzonia
Non era partito sotto i migliori auspici il G7 francese ma, al termine dell’incontro dei Capi di Stato e di Governo di quelli che erano i Paesi più industrializzati al mondo, qualche nota positiva la si può recuperare. Un fatto non scontato, date le crescenti tensioni tra il blocco europeo e la Gran Bretagna relativamente all’imminente Brexit, la minaccia dei dazi statunitensi sulle auto tedesche, le proposte di riallargamento del meeting alla Russia di Vladimir Putin.
Un vero e proprio colpo di teatro è stato l’arrivo nella città che ospita il G7 di Javad Zarif, Ministro degli Esteri dell’Iran, tra i fautori dell’accordo sul nucleare abbandonato lo scorso anno da Donald Trump. Ufficialmente recatosi a Biarritz per discutere di ulteriori questioni legate all’incontro con Emmanuel Macron della scorsa settimana, è difficile pensare che il JCPoA non abbia fatto capolino sul tavolo dei grandi. Infatti Angela Merkel ha commentato sulla questione affermando che “abbiamo tutti un grande interesse in una pacifica risoluzione del confitto”, aggiungendo: “la ferma volontà di discutere è già un passo in avanti.”
Donald Trump sembra aver colto lo spirito d’iniziativa del summit, tanto da arrivare a dire che gli Stati Uniti non vogliono un cambio di regime a Teheran e che farà di tutto per make Iran rich again, parafrasando il suo famigerato slogan della campagna elettorale 2016 Make America Great Again. Non sono parole di poco conto per un Presidente che nei mesi scorsi ha alzato il tono contro la classe dirigente del Paese, fino all’imposizione di sanzioni economiche ai funzionari più in vista della Repubblica Islamica, ivi compreso il Ministro degli Esteri Zarif.
Una buona notizia è lo stanziamento di 20 milioni di dollari in supporto al Brasile per contrastare l’incendio che sta distruggendo la Foresta Amazzonica. Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio italiano, ha parlato dell’importanza di discutere sui temi del cambiamento climatico e di protezione della biodiversità, legati alla deforestazione dell’Amazzonia e a un necessario e rapido intervento affinché gli incendi possano estinguersi in quello che è uno dei grandi polmoni verdi della terra.
Nota di colore: per il prossimo G7 che verrà ospitato negli Stati Uniti, Trump ha già proposto che il summit 2020 si tenga a Miami, in un hotel di sua proprietà, il Trump National Doral Golf Resort. Per il Presidente statunitense, la location piacerà ai suoi ospiti anche grazie alla vicinanza con l’aeroporto della città…
@melonimatteo
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