Tra pochi giorni la Chiesa Cattolica e quella Ortodossa celebreranno la Pentecoste, anche nota come Festa dello Spirito Santo, momento conclusivo del Tempo pasquale.
Il cinquantesimo giorno dopo la Risurrezione la cristianità ricorda infatti la discesa dello Spirito Santo tra gli Apostoli, avvenimento che rappresenta la nascita della Chiesa.
In realtà, la Pentecoste non è una festa originariamente cristiana, bensì ebraica: ebrei e cristiani, pur considerando sacri gli stessi libri, nel corso della storia si sono allontanati reciprocamente nella lettura che ne hanno fatto, arrivando a interpretare in modo diverso temi originariamente comuni.
La Pentecoste è un esempio di questo fenomeno: essa infatti corrisponde alla festa ebraica di Shavuot, la festa che cade 50 giorni dopo la pasqua ebraica, Pesach.
Le festa di Shavuot commemora l’evento più importante nella storia ebraica – la rivelazione di Dio sul Monte Sinai e il dono dei dieci comandamenti; all’interno del gruppo dei discepoli di Gesù, invece, la Pentecoste ha perso il significato ebraico per designare la discesa dello Spirito Santo, che viene come la nuova legge donata da Dio ai suoi fedeli, e come la nascita della Chiesa cominciando dalla comunità di Gerusalemme.
La Pentecoste è ancora molto sentita nell’Europa occidentale, ad esempio in Germania, Austria, Regno Unito e Francia, oltre che naturalmente nella Russia ortodossa, mentre in Italia passa di solito un po’ in sordina. Nel mondo ebraico, invece, essa è una delle festività più gioiose del calendario e viene celebrata scrupolosamente.
Ci sono molte usanze legate alla festa di Shavuot: ad esempio, si resta svegli l’intera notte per studiare la Bibbia. La tradizione che più ci interessa, però, riguarda come sempre il cibo.
In questa festa si usa consumare cibi a base di latte, un alimento che ha senz’altro un significato simbolico: la parola di Dio è per l’uomo come il latte per il bambino, un nutrimento fondamentale.
Per questo, oggi vi racconto una ricetta tipica di questa festa in cui è protagonista il formaggio: si tratta dei blintzes, semplici crepes dolci ripiene di ricotta.
Per le crepes
300 g di farina
2 bicchieri di latte
4 cucchiai di burro fuso
5 uova
olio per ungere la padella
Per il ripieno
500 g di formaggio tipo ricotta
50 g di zucchero
1 uovo se freschissimo, altrimenti 2 cucchiai di latte
1 baccello di vaniglia
buccia di limone
Per prima cosa dobbiamo preparare la pastella delle crepes.
Frullate la farina insieme al latte fino ad ottenere una crema liscia, poi aggiungete il burro fuso e, in fine, le uova, continuando a frullare.
Fate riposare la pastella così ottenuta per qualche ora: non è indispensabile farlo, ma così le crepes vengono meglio, più lisce e più uniformi, perchè le bolle d’aria incorporate nella pastella vanno via; a parte, intanto, preparate l’impasto del ripieno, mescolando semplicemente con la forchetta tutti gli ingredienti, e conservatelo in frigo fino al momento di utilizzarlo.
Scaldate sul fuoco una padella antiaderente leggermente unta; quando la padella sarà ben calda, versate un mestolino di pastella: mettete la pastella al centro della padella e spalmatela con un cucchiaio o con l’apposito attrezzo, lavorando il più velocemente possibile perchè intanto la pastella comincia a cuocersi.
Lasciate cuocere le crepes per circa un minuto su un solo lato; man mano che cuociono, poi, togliete le crepes dalla padella e fatele scivolare sul piatto dove procederete a riempirle.
Disponete una crepe per volta sul piano di lavoro, con la parte già cotta rivolta verso di voi, e versatevi al centro un cucchiaio di crema di ricotta, procedendo poi a chiudere la crepe come si fa con gli involtini primavera: ripiegate i lati destro e sinistro verso il centro e arrotolate dal basso verso l’alto.
Quando tutti gli involtini sono pronti, trasferiteli uno o due alla volta nella padella delle crepes e ultimate la cottura, facendoli dorare in modo uniforme su tutti i lati.
Servite i blintzes tiepidi con frutta fresca, marmellata o qualsiasi salsina vi piaccia.
Tra pochi giorni la Chiesa Cattolica e quella Ortodossa celebreranno la Pentecoste, anche nota come Festa dello Spirito Santo, momento conclusivo del Tempo pasquale.
Il cinquantesimo giorno dopo la Risurrezione la cristianità ricorda infatti la discesa dello Spirito Santo tra gli Apostoli, avvenimento che rappresenta la nascita della Chiesa.
In realtà, la Pentecoste non è una festa originariamente cristiana, bensì ebraica: ebrei e cristiani, pur considerando sacri gli stessi libri, nel corso della storia si sono allontanati reciprocamente nella lettura che ne hanno fatto, arrivando a interpretare in modo diverso temi originariamente comuni.