Dopo aver definito l’Onu un’organizzazione “di stampo socialista”, il governo di Javier Milei ha preso le distanze dalla maggior parte dei consensi globali su genere, clima e povertà. Ora l’Argentina abbandona la Cop29 e si dissocia dal documento del G20.
La decisione del Regno Unito di restituire l’arcipelago delle Chagos alle Mauritius ha riaperto il dibattito a Buenos Aires: molti vedono in questo evento un precedente favorevole per il ritorno delle Malvinas/Falklands all’Argentina.
Privatizzazioni, sgravi fiscali, poteri speciali al Presidente e grandi tagli all’amministrazione pubblica. La Ley Bases di Milei è passata in Senato nel mezzo di scandali e una dura repressione alle manifestazioni di protesta. I mercati internazionali esultano.
L’esperimento Liberal-Libertario in Argentina è partito con una serie di misure shock per deregolamentare l’economia. Forte la svolta anche nell’ambito geopolitico: attriti con la Cina e il Brasile, e apertura a Usa e Ue nei settori del litio e idrocarburi.
Alla convention dell’ultra destra europea in Spagna, Javier Milei alza i toni contro Pedro Sanchez e provoca l’ennesima rottura diplomatica per l’Argentina. La diplomazia dell’insulto ormai caratteristica del governo libertario potrebbe costar cara al paese
L’Argentina è stato l’unico paese latinoamericano ad opporsi al riconoscimento dello Stato Palestinese come membro a pieno titolo dell’Assemblea Generale dell’Onu. Una svolta drastica, l’ennesima dall’arrivo di Javier Milei al potere, nella politica estera del paese.
In migliaia in piazza in Argentina per difendere il sistema universitario nazionale, sotto scacco a causa dei tagli alle spese imposti dal governo Milei. Anche pensionati e lavoratori sul piede di guerra. Il 9 maggio nuovo sciopero generale.
Milei intensifica l’allineamento con gli Usa, in attesa delle elezioni di novembre, in cui il presidente argentino tifa apertamente per Donald Trump. Visita una “Base Navale Congiunta” nella Terra del Fuoco con la Comandante del Southern Command e l’ambasciatore Usa.
Insulti contro Gustavo Petro e Lopez Obrador, provocazioni e sbeffeggi contro Pechino, Brasilia e persino contro la Casa Bianca. Il pericoloso ‘stile Milei’ nelle relazioni internazionali mette in difficoltà l’Argentina
Terrore nella città di Messi e Di María. Le autorità inaspriscono le condizioni di detenzione dei boss e le gang rispondono uccidendo civili a caso nelle strade. Il presidente Milei schiera le forze federali ma la città è paralizzata.