L’appuntamento è per il 22 e 23 di giugno, a Venezia, a Palazzo Ducale. Promosso da east, dalla Fondazione di Venezia 2000 e dalla Città di Venezia, si terrà il primo Forum sul processo di allargamento dell’Europa. “Una nuova ragione per l’Europa” è il titolo dell’appuntamento, che avrà cadenza annuale e che avrà come protagonisti politici, economisti, intellettuali e giornalisti sia della vecchia sia della cosiddetta Nuova Europa. La scelta del titolo non è casuale: l’obiettivo dei padri fondatori dell’Europa, “Mai più guerre fra noi”, è stato raggiunto; si tratta ora di individuare il pilastro che possa sostenere l’Unione nella prossima fase. Al Forum interverranno i responsabili della Commissione di Bruxelles, uomini d’impresa, economisti, studiosi e protagonisti della vita sociale e culturale europea. Ma non si tratterà di un dibattito imbalsamato e reticente: l’intento degli organizzatori è di affrontare senza troppi diplomatismi i nodi veri del processo di costruzione dell’Europa. Per questo, il Forum darà spazio anche a movimenti, associazioni, uomini di scienza e di cultura. Il programma dettagliato della manifestazione e dei relatori verrà posto, non appena possibile, su eastonline, il sito web della rivista entrato in funzione nel marzo scorso. I lettori di east sono invitati a partecipare numerosi, secondo le modalità che verranno presto indicate. Il Dossier di questo numero della rivista è dedicato a un tema discriminante nella globalizzazione, quello delle libertà e dei diritti politici e civili. Lo affrontiamo con ampie interviste a Stefano Rodotà, uno dei maggiori esperti italiani in materia, all’intellettuale di origine ebraica George Steiner e a un’oppositrice storica del regime iraniano: Mehrangiz Kar. Il Dossier contiene inoltre due nuovi rapporti del Civil Society Index: sulla Germania e sulla Bulgaria. La copertina è invece puntata per la seconda volta sulla Cina. Il “Diario cinese” deriva dagli appunti di viaggio di un sociologo italiano fra i più noti, collaboratore di east fin dal primo numero: Aldo Bonomi.
Patriottismo o nazionalismo? Le cronache degli ultimi mesi ripropongono un paradosso non nuovo nella storia recente. Non c’è Paese (avanzato, emergente) che non abbia sue proprie agenzie e campagne pubblicitarie per attrarre gli investimenti dall’estero, mirando magari a guadagnare qualche posizione nelle periodiche graduatorie su competitività-attrattività stilate da osservatori indipendenti come World Economic Forum o IMD di Losanna.
Skype, Ryanair, Linux… Sono prodotti della globalizzazione o antidoti alla globalizzazione? E cosa significa in prospettiva delocalizzare un call center in India o farsi curare via Internet da un medico russo che costa meno di un americano o di un italiano? Ne abbiamo parlato con Massimo Gaggi ed Edoardo Narduzzi, autori del saggio La fine del ceto medio e la nascita della società low cost.
DANNO IL SUSHI IN TVOgnuno ha le “Prove del Cuoco” che si merita. Ma mentre a noi bastano le ricette di Antonella Clerici o le simulazioni ai fornelli su qualche pay-Tv, in Giappone gli show culinari sono diventati una follia collettiva. Basta accendere la televisione: su un canale un gruppo di gourmet-alpinisti si inerpica sulle montagne alla ricerca del fungo perfetto, su un altro alcune celebrità cucinano i loro piatti preferiti, su un altro ancora i membri di una boy band propinano i loro manicaretti niente meno che al premier Junichiro Koizumi.
In un’epoca dominata dal “fascismo della volgarità”, dalla censura del mercato, dall’economia della conoscenza, la cultura e la riflessione culturale e filosofica vengono sistematicamente sabotate. Parola di George Steiner, un intellettuale ebreo che…
DICIOTTO VOLTE MONDIALEGermania 2006 sarà la diciottesima edizione dei Mondiali di calcio. 7 è il numero delle nazionali che hanno vinto almeno una volta il titolo. 5 è il numero dei campionati vinti dal Brasile (1958, 1962, 1970, 1994 e 2002), 3 dalla Germania e dall’Italia (la prima nel 1954, 1974, 1990: la seconda nel 1934, 1938 e 1982), 2 dall’Argentina (1978 e 1986) e Uruguay (1930 e 1950), 1 campionato vinto da Francia (1998) e Inghilterra (1966); 2 le nazionali che hanno vinto due Mondiali consecutivi: Italia e Brasile; è da 44 anni che nessuno ci riesce. Mentre nel 35,3% dei casi il Paese che ha organizzato la fase finale si è poi aggiudicato il torneo.
PORTERÒ east A KIEVDi passaggio in Italia per far visita ad alcuni parenti, ho avuto modo di leggere east e in particolare un articolo sul mio Paese, l’Ucraina, e la questione energetica. Mi complimento per la ricchezza delle informazioni: da ucraino ho scoperto cose che non sapevo. Porterò la rivista con me a Kiev.Taras Melnyk (Kiev)