Pechino risponde alle ultime sanzioni imposte da Washington. I negoziati non stanno dando risultati e la guerra commerciale danneggia anche l’economia globale
La Cina ha annunciato ieri che imporrà nuovi dazi dal valore di 75 miliardi di dollari sulle merci importate dagli Stati Uniti. Le tariffe, del 5 e 10%, colpiranno oltre cinquemila prodotti americani – tra i quali generi alimentari come la soia, greggio e automobili – ed entreranno in vigore il 1° settembre e il 15 dicembre.
Pechino sta rispondendo specularmente agli ultimi dazi imposti da Washington sui prodotti cinesi, a inizio mese, dal valore di quasi 300 miliardi: una parte di questi entreranno in vigore il prossimo 1° settembre, mentre altri sono stati rimandati al 15 dicembre. L’amministrazione Trump ha spiegato di aver posticipato l’applicazione di alcune tariffe per non compromettere la stagione degli acquisti di Natale.
Da oltre un anno Stati Uniti e Cina stanno combattendo una guerra commerciale a colpi di dazi reciproci. Ma il significato della trade war non si esaurisce nel ribilanciamento degli scambi tra le due nazioni: quella tra Washington e Pechino è soprattutto una sfida per il primato tecnologico e (geo)politico.
I negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina, intanto, non sembra stiano portando risultati. Donald Trump, irritato per l’assenza di progressi, ha detto che continuerà ad applicare dazi sulle merci cinesi, sperando di costringere Pechino ad accettare le condizioni americane, il prima possibile.
La guerra commerciale sta danneggiando infatti l’economia cinese – oltre che quella mondiale –, ma non sta risparmiando gli Stati Uniti. E sta colpendo in particolare gli agricoltori, che rappresentano una fetta di elettorato fondamentale per Trump in vista del 2020. La Casa Bianca è consapevole dell’effetto negativo sui consumi provocato dai dazi e infatti ha scelto di rinviare l’entrata in vigore di alcuni di questi.
@marcodellaguzzo
Pechino risponde alle ultime sanzioni imposte da Washington. I negoziati non stanno dando risultati e la guerra commerciale danneggia anche l’economia globale