Cipro blocca le sanzioni alla Bielorussia: nel mirino l'invadenza turca nel Mediterraneo orientale. Cautela anche su nuove misure contro la Russia sul caso Navalny
Cipro blocca le sanzioni alla Bielorussia: nel mirino l’invadenza turca nel Mediterraneo orientale. Cautela anche su nuove misure contro la Russia sul caso Navalny
Bielorussia e Turchia, Paesi distanti ma dalle travagliate vicende, sono al centro delle discussioni in seno all’Unione europea e rischiano di tramutare in stallo diplomatico il dialogo tra gli Stati membri. La posizione dell’Ue rispetto alle recenti elezioni nello Stato di Alexander Lukashenko, così come per le esplorazioni di gas da parte di Ankara nelle acque del Mediterraneo orientale, è chiara: supporto al popolo bielorusso e alle opposizioni, solidarietà a Grecia e Cipro per l’invadenza turca nelle loro acque.
Il voto di Cipro
Non tutto, però, è filato liscio all’incontro dei Ministri degli Esteri tenutosi nei giorni scorsi. Nicosia ha fermato il voto — che richiede l’unanimità — sulle sanzioni alla Bielorussia: il Governo cipriota avrebbe voluto una simile misura contro la Turchia per via delle ricerche oil&gas al largo dell’isola. Se ne riparlerà, eventualmente, al prossimo Consiglio europeo straordinario dell’1 e 2 ottobre: come si legge in agenda, ci si focalizzerà sulle tensioni in quell’area del Mare Nostrum ma, “alla luce degli eventi, il Consiglio europeo potrebbe discutere anche di altre specifiche questioni di politica estera”.
Borrell: ecco le quattro linee d’azione dell’Ue
L’Alto Rappresentante per la Politica Estera Josep Borrellha ricordato gli sviluppi in Bielorussia e la necessità di agire contro Lukashenko e l’apparato statale. Lo schema si suddivide in sanzioni, dialogo nazionale con intervento dell’Osce, la revisione delle relazioni tra Bruxelles e Minsk, il supporto alla popolazione. Sul primo punto, è già stata stilata una lista di 40 nomi ed entità responsabili di frode elettorale e repressione delle manifestazioni pacifiche: in questo modo, ci sarà il congelamento delle risorse economiche presenti in Europa e il blocco ai viaggi verso l’area Ue.
Intanto, un nuovo contingente di truppe Usa verrà schierato in Lituania nel mese di novembre. Già a settembre, circa 500 nuovi soldati sono stati impiegati lungo il confine con la Bielorussia. Raimundas Karoblis, il Ministro della Difesa lituano, ha affermato che non c’è una connessione con le problematiche col Paese confinante; d’altro canto, la posizione di Vilnius nelle scorse settimane è stata decisamente interventista sia verso Minsk che verso Mosca.
Il Magnitsky Act contro la Russia?
L’avvelenamento di Alexey Navalny e il presunto coinvolgimento della Russia hanno spinto la Commissione europea a un ulteriore ragionamento sull’adozione di un Magnitsky Act comunitario. La norma, in vigore in diversi Stati nel mondo, prende spunto dalla triste vicenda di Sergei Magnitsky, avvocato russo morto nella prigione moscovita di Butyrka i cui responsabili furono funzionari statali locali. Con una simile legge, si potrebbero sanzionare Paesi, entità, nonché individui responsabili di crimini contro i diritti umani. Nel suo discorso allo Stato dell’Unione, la Presidente Ursula von der Leyen ha affermato che ci sarà una sua proposta per una legge di questo stampo. Circolano voci su un eventuale richiamo a Navalny nel titolo della norma.
Intanto, in un’intervista rilasciata alla testata russa Izvestia, il Rappresentante Permanente della Russia presso l’Unione europea, Vladimir Chizhov, ha affermato che qualunque tipo di sanzione alla Russia sarebbe un ulteriore duro colpo alle relazioni con Mosca. Sul ruolo della Federazione nei confronti della Bielorussia, Chizhov ha voluto sottolineare che il suo Paese “non interferisce sulle questioni interne e nella sovranità del altri Stati. Questo non ci impedisce di esprimerci positivamente o negativamente rispetto a determinate iniziative”.
Bielorussia e Turchia, Paesi distanti ma dalle travagliate vicende, sono al centro delle discussioni in seno all’Unione europea e rischiano di tramutare in stallo diplomatico il dialogo tra gli Stati membri. La posizione dell’Ue rispetto alle recenti elezioni nello Stato di Alexander Lukashenko, così come per le esplorazioni di gas da parte di Ankara nelle acque del Mediterraneo orientale, è chiara: supporto al popolo bielorusso e alle opposizioni, solidarietà a Grecia e Cipro per l’invadenza turca nelle loro acque.
Il voto di Cipro
Non tutto, però, è filato liscio all’incontro dei Ministri degli Esteri tenutosi nei giorni scorsi. Nicosia ha fermato il voto — che richiede l’unanimità — sulle sanzioni alla Bielorussia: il Governo cipriota avrebbe voluto una simile misura contro la Turchia per via delle ricerche oil&gas al largo dell’isola. Se ne riparlerà, eventualmente, al prossimo Consiglio europeo straordinario dell’1 e 2 ottobre: come si legge in agenda, ci si focalizzerà sulle tensioni in quell’area del Mare Nostrum ma, “alla luce degli eventi, il Consiglio europeo potrebbe discutere anche di altre specifiche questioni di politica estera”.
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