La progressiva contrazione del tasso di natalità – il più basso al mondo – è stata definita dal Presidente della Corea del Sud “una calamità”. L’alto costo della vita e le scarse opportunità lavorative contribuiscono allo scenario. Il governo investe sulla robotica e sulla AI per far fronte alla imminente carenza di forza lavoro.
Per stimolare le nascite e provare ad alzare il tasso di fecondità (il più basso al mondo: 0,81 nel 2021), il governo della Corea del sud ha intenzione di fornire a ogni famiglia con un bambino neonato un assegno mensile da 1 milione di won, l’equivalente di 740 dollari circa.
La misura entrerà in vigore l’anno prossimo, con un pagamento inizialmente di 700.000 won al mese, che arriverà alla cifra piena nel 2024. Una volta che il bambino avrà raggiunto un anno di età, l’assegno verrà dimezzato ma continuerà a venire erogato per altri dodici mesi.
La misura era stata promessa in campagna elettorale dall’attuale presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, un conservatore (sotto il suo predecessore, il progressista Moon Jae-in, le famiglie ricevevano 300.000 won al mese per il primo anno d’età del bambino). Yoon ha definito lo scenario demografico sudcoreano una “calamità”.
Nel 2021 il tasso di fecondità della Corea del sud – ossia il numero medio di figli per donna – è calato per il sesto anno consecutivo a 0,81. Secondo gli analisti potrebbe diminuire ulteriormente nel 2022, scendendo sotto lo 0,8. Per via dei prezzi alti delle case e della scarsità di opportunità lavorative, i giovani sudcoreani hanno sviluppato più ansie per il loro futuro e stanno rinunciando ad avere figli; anche i servizi di assistenza all’infanzia e l’istruzione, peraltro, sono costosi.
Per mantenere stabili le dimensioni di una popolazione senza ricorrere all’immigrazione, è necessario un tasso di fecondità di 2,1. Negli Stati Uniti, nel 2021, era di 1,66; in Giappone di 1,37 e in Italia di 1,25. Nel 1970 il tasso di fecondità in Corea del sud era di 4,53. Nel periodo dello sviluppo economico le autorità hanno incoraggiato le coppie a limitarsi a un unico figlio. La fecondità ha poi iniziato a calare velocemente negli anni 2000 per effetto della crisi finanziaria, finendo sotto l’1,0 nel 2018. Secondo le Nazioni Unite, entro la fine del secolo la popolazione sudcoreana – 51 milioni di persone, oggi – si più che dimezzerà. Negli ultimi due anni si è contratta, e finora le misure di sostegno governativo non sono riuscite a invertire la tendenza.
Entro la metà degli anni 2030 il paese potrebbe dunque dover far fronte a una carenza di lavoratori: il governo sta lavorando per mitigare il problema, investendo sulla robotica e sulle applicazioni industriali dell’intelligenza artificiale. Già oggi la Corea del sud registra problemi di arruolamento nelle forze armate, e ha infatti allargato i requisiti di idoneità per la coscrizione. Un numero maggiore di anziani non sostituiti da sufficienti giovani, inoltre, minaccia la stabilità del sistema pensionistico e potrebbe causare una stagnazione economica.
Nel 2021 sono nati solamente 260.600 bambini in Corea del sud, pari allo 0,5% della popolazione.
La progressiva contrazione del tasso di natalità – il più basso al mondo – è stata definita dal Presidente della Corea del Sud “una calamità”. L’alto costo della vita e le scarse opportunità lavorative contribuiscono allo scenario. Il governo investe sulla robotica e sulla AI per far fronte alla imminente carenza di forza lavoro.
Per stimolare le nascite e provare ad alzare il tasso di fecondità (il più basso al mondo: 0,81 nel 2021), il governo della Corea del sud ha intenzione di fornire a ogni famiglia con un bambino neonato un assegno mensile da 1 milione di won, l’equivalente di 740 dollari circa.