Le scuse di Ursula von der Leyen all’Italia rispondono a un’urgenza anche geopolitica. Intanto, Bruxelles lavora a un budget per generare investimenti da migliaia di miliardi
Le scuse di Ursula von der Leyen all’Italia rispondono a un’urgenza anche geopolitica. Intanto, Bruxelles lavora a un budget per generare investimenti da migliaia di miliardi
Le parole pronunciate ieri della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen – che ha detto che l’Europa deve chiedere scusa all’Italia per non averla aiutata abbastanza all’inizio della pandemia da coronavirus – sono certamente potenti.
Ogni giornale italiano le ha riprese e commentate. Ma sono parole che, per poter essere comprese appieno, vanno inserite nel loro contesto. Bruxelles sta insistendo molto sulla necessità di maggiore solidarietà e comunicazione tra gli Stati membri. Tutta questa enfasi risponde anche a un’urgenza geopolitica.
L’Unione europea ha necessità nel mostrarsi vicina ai bisogni degli italiani. C’è una parte del Paese che percepisce infatti l’Europa come assente – quando non come ostile – in questo momento di grande crisi. Al contrario invece della Cina, che con le sue spedizioni di mascherine e materiale sanitario ha saputo conquistare il favore dell’opinione pubblica. Bruxelles considera però Pechino un “rivale sistemico” e vuole evitare che Roma vi si avvicini troppo.
In realtà, molte nazioni europee – a cominciare dalla Germania e dalla Francia – si sono mostrate solidali con l’Italia, e non è vero che l’Europa non sta facendo nulla per aiutare gli Stati membri: il problema, forse, è nella comunicazione.
Mercoledì von der Leyen ha annunciato in videoconferenza che l’Ue sta lavorando al nuovo bilancio a lungo termine, cioè la quantità di denaro che Bruxelles potrà spendere dal 2021 al 2027 per finanziare le sue politiche. Il nuovo bilancio è stato presentato come “la risposta europea alla crisi del coronavirus” e dovrà servire a generare investimenti per un migliaio di miliardi che favoriscano la ripresa economica dell’eurozona.
In altre parole, Bruxelles userà i soldi del bilancio europeo per ottenere prestiti dai mercati e poi girare il denaro ricevuto ai Paesi membri: semplificando, è un procedimento simile a quello del Mes (il Meccanismo europeo di stabilità). Per il momento non sono però stati forniti maggiori dettagli. Non è ancora chiaro quali saranno le dimensioni del bilancio né come verrà speso. I capi di Stato e di Governo europei ne discuteranno in una videoconferenza “strategica” il prossimo 23 aprile. Perché si raggiunga un accordo è necessaria l’approvazione di tutti i 27 membri dell’Unione.
È lecito quindi aspettarsi nuovi scontri tra gli Stati dell’Europa del nord (come i Paesi Bassi), più rigoristi, e quelli dell’Europa del sud (come l’Italia e la Spagna). Alcune parole di von der Leyen sembrerebbero suggerire che un bilancio più consistente del solito potrebbe eliminare la necessità di un debito comune a tutta l’eurozona: è la richiesta di chi – come l’Italia – spinge per l’introduzione dei cosiddetti eurobond.
Le parole pronunciate ieri della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen – che ha detto che l’Europa deve chiedere scusa all’Italia per non averla aiutata abbastanza all’inizio della pandemia da coronavirus – sono certamente potenti.
Ogni giornale italiano le ha riprese e commentate. Ma sono parole che, per poter essere comprese appieno, vanno inserite nel loro contesto. Bruxelles sta insistendo molto sulla necessità di maggiore solidarietà e comunicazione tra gli Stati membri. Tutta questa enfasi risponde anche a un’urgenza geopolitica.
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