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Covid: coprifuoco alla francese?


Quello che si profila in Italia è un provvedimento “alla francese”, sia pure con misure meno rigide. Ma il tasso di occupazione delle terapie intensive aumenta

Anche le città italiane saranno molto probabilmente costrette a vivere quella “corsa all’ultimo metrò” che da venerdì sera è già una realtà a Parigi e in altre otto città francesi per scongiurare il diffondersi del contagio da Covid ed evitare un lockdown generalizzato. Al Consiglio europeo di giovedì e venerdì scorso ne hanno discusso tra un giro di tavolo e l’altro il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte con il Presidente francese Emmanuel Macron. Una misura da guerra quella del coprifuoco che fu applicata appunto a Parigi durante l’occupazione tedesca e che ispirò il bel film di Francois Truffaut Le Dernier Métro ma che potrebbe rivelarsi utile anche oggi per combattere la guerra al virus.

Il Governo francese ha mostrato i muscoli e chiamato a raccolta i “compatrioti” in questa nuova sfida volta a tenere in casa un mese e mezzo, ogni sera, famiglie e giovani. Schierati 12.000 poliziotti e gendarmi per fare rispettare le misure di emergenza. Il 62% dei francesi coinvolti nel coprifuoco, in ogni caso, è favorevole alla nuova stretta del Governo. A vietare ai francesi di uscire dalle 21 alle 6 del mattino si è arrivati dopo aver constatato “l’accelerazione improvvisa e spettacolare dell’epidemia negli ultimi 10 giorni”, ha esordito il premier Jean Castex nella conferenza stampa. Castex ha spiegato punto per punto come funzionerà la vita dei francesi fino al primo dicembre, rivolgendosi ai 20 milioni delle 9 città coinvolte: “Da domani sera dovrete stare in casa”. Per chi verrà sorpreso a violare il coprifuoco, 135 euro la prima volta, poi a crescere fino alla terza recidiva, che potrà costare carissima: fino a 6 mesi di carcere e 3.750 euro di multa”.

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