Le Filippine hanno raggiunto un accordo con Dito Telecommunity, l'azienda di telecomunicazioni in parte cinese. È ancora scontro tra Washington e Pechino sulle infrastrutture
Le Filippine hanno raggiunto un accordo con Dito Telecommunity, l’azienda di telecomunicazioni in parte cinese. È ancora scontro tra Washington e Pechino sulle infrastrutture
Le Filippine hanno fatto un mezzo passo indietro su un progetto di telecomunicazioni che riguardava la Cina e che aveva destato preoccupazioni dentro e fuori il Paese. La notizia conferma due cose. Innanzitutto, segnala il tentativo di Manila di trovare un equilibrio tra Stati Uniti (l’alleato storicamente più importante) e Cina (la nazione alla quale si sta avvicinando negli ultimi anni). E poi ribadisce l’importanza delle infrastrutture di connettività nello scontro tra Washington e Pechino.
Cosa è successo
Dieci giorni fa il Ministro della Difesa filippino, Delfin Lorenzana, ha annunciato di aver raggiunto un accordo con Dito Telecommunity – azienda di telecomunicazioni con sede nell’area metropolitana di Manila – per l’installazione di stazioni radio in alcune basi militari.
L’annuncio è stato importante e controverso allo stesso tempo perché Dito Telecommunity è sì controllata da un gruppo filippino, ma è partecipata al 40% da China Telecom, compagnia di telecomunicazioni di proprietà dello Stato cinese.
Prima che Lorenzana sbloccasse la situazione, la firma del contratto tra il Governo e Dito era rimasta sospesa per un anno per questioni legate ai rischi di spionaggio. Le opposizioni filippine sottolineavano ad esempio che le leggi cinesi obbligano le aziende nazionali a collaborare con il Partito comunista nella raccolta di informazioni di intelligence.
L’approvazione del contratto ha delle implicazioni geopolitiche, ma è stata motivata anche da ragioni di politica interna. Dito è infatti controllata dal magnate sino-filippino Dennis Uy, vicino al Presidente Rodrigo Duterte: una vicinanza che in questi anni si è rivelata molto positiva per gli affari di Uy.
La partnership con Fortinet
Per allontanare i timori di spionaggio da parte della Cina, Dito ha recentemente annunciato una partnership sulla cybersicurezza con una nota azienda americana specializzata nel settore, Fortinet.
A prescindere da questo, la presenza cinese nel mercato delle telecomunicazioni filippino è molto forte. L’infrastruttura di rete di Dito utilizza componenti di Huawei e ZTE, dalle quali si riforniscono anche le altre due principali società filippine del settore, ovvero PLDT e Globe. I piani di Dito per il prossimo anno, inoltre, prevedono grandi investimenti nel 5G, campo nel quale la Cina è in vantaggio.
La politica estera delle Filippine
Sotto la presidenza di Rodrigo Duterte, iniziata a metà 2016, la politica estera delle Filippine ha decisamente preso una direzione diversa da quella usuale (e filo-americana), avvicinandosi a Pechino. Non si è mai però arrivati allo strappo con gli Stati Uniti, sia per le divisioni interne alla stessa amministrazione Duterte, sia perché non è nell’interesse di Manila rinunciare alla partnership con Washington.
Il piano di Duterte di avvicinamento economico – e inevitabilmente politico – alla Cina non cancella infatti le dispute territoriali tra Manila e Pechino nel Mar cinese meridionale. Proprio la crescente aggressività della Cina in questa regione, e le conseguenti preoccupazioni per la sicurezza nazionale, hanno spinto le Filippine a riconfermare un importante accordo militare con l’America, che Duterte aveva inizialmente detto di voler cancellare.
Se è vero che, sulla difesa, le Filippine si stanno riavvicinando agli Stati Uniti, è altrettanto vero che Manila non ha comunque intenzione di allinearsi perfettamente alla strategia di Washington, che vorrebbe creare un’alleanza anti-cinese in Asia-Pacifico.
In conclusione, l’amministrazione Duterte ricerca sia gli investimenti cinesi per favorire lo sviluppo infrastrutturale, sia la garanzia della protezione americana da Pechino.
Le Filippine hanno fatto un mezzo passo indietro su un progetto di telecomunicazioni che riguardava la Cina e che aveva destato preoccupazioni dentro e fuori il Paese. La notizia conferma due cose. Innanzitutto, segnala il tentativo di Manila di trovare un equilibrio tra Stati Uniti (l’alleato storicamente più importante) e Cina (la nazione alla quale si sta avvicinando negli ultimi anni). E poi ribadisce l’importanza delle infrastrutture di connettività nello scontro tra Washington e Pechino.
Cosa è successo
Dieci giorni fa il Ministro della Difesa filippino, Delfin Lorenzana, ha annunciato di aver raggiunto un accordo con Dito Telecommunity – azienda di telecomunicazioni con sede nell’area metropolitana di Manila – per l’installazione di stazioni radio in alcune basi militari.
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