Il Paese sta lavorando sull’espansione dell’infrastruttura e sulla digitalizzazione dei processi operativi del porto di Tema per farne un grande polo logistico dell’Africa occidentale. Previsto un aumento dell’export del 17%
Il Ghana sta lavorando a un progetto dal valore di 1,5 miliardi di dollari per ampliare e ammodernare il porto della città di Tema e farne un grande polo logistico dell’Africa occidentale.
Tema si trova a una trentina di chilometri a est dalla capitale Accra ed è già il porto principale del Ghana, amministrando oltre il 70% del traffico di container complessivo della nazione. Il progetto è stato affidato a una joint venture che include la società di trasporti francese Bolloré e l’operatore portuale nederlandese APM Terminals.
Espansione e digitalizzazione
I lavori si concentreranno sia sull’espansione dell’infrastruttura, sia sulla digitalizzazione dei processi operativi. Il porto di Tema vedrà quadruplicata la sua capacità di gestione dei container (arriverà a 3,7 milioni di TEU all’anno), così da ampliare il flusso di merci e ridurre i tempi d’attesa ai terminal; verrà anche reso più profondo, in modo che possa accogliere navi di grandi dimensioni.
L’ambizione alla base dell’investimento è permettere a Terna di superare i porti rivali – innanzitutto il vicino porto di Abidjan, in Costa d’Avorio – e diventare l’hub di riferimento nella regione per le navi da carico. C’è però un problema, che potrebbe scombinare i piani: l’autostrada che collega Tema alla capitale Accra è notoriamente congestionata; l’efficienza del trasporto delle merci, e di conseguenza la convenienza di utilizzare il porto di Tema, potrebbero risentirne.
Il libero scambio africano e le materie prime
Comunque, secondo uno studio del 2019 della società di consulenza Qbis, l’espansione del porto permetterà un aumento delle esportazioni ghanesi del 17% nell’arco di cinque-dieci anni. Il progetto potrà peraltro puntare a cavalcare l’Area di libero scambio africana (AfCFTA), entrata in vigore lo scorso gennaio, che si prefigge di potenziare l’integrazione e gli scambi intracontinentali. Gli stati africani commerciano ancora pochissimo gli uni con gli altri (sul totale del commercio, la quota di quello interno è del 14,5), a differenza di quanto accade tra i paesi in Europa (70% circa) e in Asia (50% circa).
L’AfCFTA ha creato un’area di libero scambio vastissima e un mercato composto da 1,2 miliardi di persone, anche se le infrastrutture africane – pur con qualche eccezione: il Ghana, appunto – scontano ritardi importanti rispetto al resto del mondo. Questi gap si ripercuotono sul prezzo dei prodotti finiti e, soprattutto, su quello delle materie prime.
A proposito di materie prime, il Ghana è il più grande produttore di oro in Africa e il secondo maggiore produttore di cacao al mondo. Nel mese di ottobre, inoltre, dovrebbe portare i propri livelli di esportazione di petrolio a 184mila barili al giorno, contro i 127mila di settembre.
Il Paese sta lavorando sull’espansione dell’infrastruttura e sulla digitalizzazione dei processi operativi del porto di Tema per farne un grande polo logistico dell’Africa occidentale. Previsto un aumento dell’export del 17%