Difficile farne a meno. Diventerà un’abitudine come le chiavi di casa. Tra pochi giorni sarà obbligatorio anche per 23 milioni di lavoratori italiani
Il Green Pass sta per diventare un componente essenziale della nostra vita di tutti i giorni. Bisognerà portarlo con sé come si portano le chiavi di casa, la patente, la carta di identità, la borsetta per fare shopping, il portamonete per pagarsi un caffè, l’abbonamento del metrò. Esibirlo diventerà un gesto istintivo, pavloviano, come dire ciao con la mano. Provate a uscire senza, se ci riuscite. Nel migliore dei casi rischierete multe salatissime.
Oltre che per entrare praticamente in qualunque luogo, dai ristoranti ai teatri, dal 15 ottobre la certificazione verde sta per fare il suo ingresso nel mondo delle imprese e negli uffici pubblici, come da tempo lo è già nella scuola: sarà infatti obbligatorio per 23 milioni di lavoratori: dipendenti del pubblico e del privato, autonomi, titolari di partite Iva. Perfino baby sitter, colf e badanti. Chi ne è sprovvisto è considerato “assente ingiustificato” fino alla sua presentazione, con relativa sospensione dello stipendio (ma senza conseguenze disciplinari, come volevano i sindacati). E chi in un’ispezione viene beccato senza, paga multe che arrivano a 1600 euro, per molti equivalente a uno stipendio intero.
Eppure, anche se è nato una sorta di movimento anti Green Pass che lo considerano esagerate e lesive della propria libertà, alla stragrande maggioranza degli italiani, le misure di Draghi, che le ha definite un atto di libertà, piacciono. Lo dicono innanzitutto i sondaggi. Secondo due indagini di Ipsos e dell’istituto Piepoli oltre il 70% dei cittadini giudica il lasciapassare verde necessario e approva la scelta di estenderlo anche per l’accesso a scuole, università e trasporti pubblici a lunga percorrenza. Persino gli elettori della Lega, il movimento che ha strizzato di più l’occhio ai no Green Pass, sono favorevoli al 70% alla carta di immunità.
Quella dei no Green Pass è una minoranza, anche se è una minoranza che strilla. Del resto, il passaporto verde – che si ottiene se si è immunizzati oppure facendo un tampone che vale 48 ore – è considerato un’alternativa soft al vaccino obbligatorio, che paradossalmente i sindacati vorrebbero, poiché l’immunità per tutti eviterebbe discriminazioni tra chi si può permettere il tampone e chi no. Dimenticando però che il tampone a proprie spese è proprio un pungolo a vaccinarsi. Hai voglia a pagare un tampone ogni due giorni fino a quando non sarà debellata la pandemia.
Difficile farne a meno. Diventerà un’abitudine come le chiavi di casa. Tra pochi giorni sarà obbligatorio anche per 23 milioni di lavoratori italiani