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Guinea, golpe e giunta militare


Con la decisione di indire un referendum per modificare la Costituzione, Alpha Condé ha creato le condizioni per il colpo di Stato del colonnello Doumbouya

Le ultime notizie in arrivo dalla Guinea riferiscono la nomina di un nuovo Primo Ministro da parte della giunta militare guidata dal colonnello Mamady Doumbouya, l’ex ufficiale della Legione Straniera, poi a capo delle Forze Speciali guineane, che lo scorso 5 settembre ha deposto con un colpo di Stato il Presidente eletto Alpha Condé. Dounbouya, autoproclamatosi Presidente della Repubblica e messosi a capo del Comitato per la Riconciliazione e lo Sviluppo (CNDR), lo scorso 6 ottobre ha infatti nominato premier Mohamed Beavogui, un funzionario internazionale di lungo corso, di casa a Roma avendo egli ricoperto vari incarichi nella Fao.

Altre novità di rilievo sono le scelte compiute dalla giunta militare nelle settimane iniziali di vita. Per prima cosa Doumbouya ha tentato di rassicurare le varie etnie guineane con delle concessioni: ha liberato una buona parte dei prigionieri politici, ha aperto le sedi di quei partiti che erano stati chiusi, ha perfino varato un taglio, minimo, al costo della benzina. Poi ha promesso elezioni. Quando? Con calma. Forse tra 24 mesi, più probabilmente tra 30. C’è chi dice tra cinque anni. Insomma, il colonello ha dato contentini ma non ha fatto alcuna concessione sul fronte elettorale.

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