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I Populismi e il declino della Sinistra


Il titolo di questo testo nasce da una constatazione che è sotto gli occhi di tutti: l’imperversare mediatico del termine “populismo”, unito alla riflessione sul declino della “Sinistra”. Prendo le mosse dalla questione della “Sinistra” per mostrare come l’abuso mediatico-semantico di “populismo” sia un modo sbrigativo e opaco per liquidare l’attuale situazione sociale di precarietà e insicurezza economiche ed anche politico-culturali. Si tratta di un modo sbrigativo e opaco, come ho detto, perché ha lo scopo di non affrontare effettivamente un altro aspetto, che della precarietà e insicurezza è la conseguenza: l’annebbiarsi della forma di governo democratico-rappresentativa accompagnato dalla evanescenza dei corpi intermedi, partiti e sindacati. Quest’ultimo aspetto ne chiama in causa un altro, che probabilmente è all’origine dei due precedenti: la globalizzazione economico-finanziaria come motore dell’economia globale di mercato, strettamente connessa con l’affermazione delle tecnologie informatiche e robotico-virtuali. Questa connessione si è definitivamente consolidata nel primo ventennio del XXI secolo, provocando quelle conseguenze nell’abitudine mentale, sia degli ambienti dirigenziali, sia di quelli umani in generale, che hanno portato appunto al connubio di “populismo” e “declino della sinistra”: fenomeno mediatico il primo, fattuale il secondo.

Vengo ora alla questione della “Sinistra”, che, dico subito, credo debba essere ragionata in un contesto più ampio. Mi spiego.

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