Giappone: cyber security per la Difesa
Il Giappone rafforza le proprie capacità nella cyber security ma non bastano per competere con Usa e Cina. Intanto, vuole schierare il missile ipersonico a difesa delle isole nel sud-ovest
Il Giappone amplierà del 30% la divisione dedicata alla sicurezza informatica del Ministero della Difesa. Entro la prossima primavera, l’unità conterà circa trecento persone, ma l’intenzione è di arrivare a cinquecento entro il 2024. Nonostante i potenziamenti, però, le capacità giapponesi rimarranno comunque molto più ristrette rispetto a quelle americana e cinese.
Tra campagne di disinformazione, spionaggio, furti e attacchi ad infrastrutture critiche, il cyberspazio è ormai a tutti gli effetti un dominio di battaglia, “concreto” negli effetti tanto quanto gli altri. Oggi le nazioni fanno sempre più spesso ricorso agli attacchi informatici per promuovere i propri interessi all’estero. Si tratta infatti di “strumenti” particolarmente efficaci, vista la difficoltà – per il bersaglio – di ricostruirne l’origine e accertarne le responsabilità. Su Internet il confine fra attori statali e non-statali è molto sottile e spesso sfumato; questo complica la risposta dei Governi colpiti, che non sanno verso chi indirizzarla.
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