spot_img

Il nucleare di Teheran


La ripresa dell'arricchimento di uranio da parte dell'Iran preoccupa soprattutto per la prevedibile corsa al nucleare delle altre potenze regionali

Pochi mesi, forse un anno e l’Iran disporrà del materiale fissile sufficiente a realizzare la sua prima bomba atomica? Da quando, il 6 gennaio scorso, l’Iran ha annunciato la ripresa “senza limiti” dell’arricchimento dell’uranio, le valutazioni sulla tempistica necessaria a Teheran per completare un programma nucleare iniziato nel 1967 con la cooperazione degli Usa (donarono allo Scià un reattore nucleare sperimentale da 5 MW) si fanno sempre più allarmistiche.

I più preoccupati, ma anche i più interessati a ingigantire il rischio della “bomba” iraniana sono i servizi di sicurezza statunitensi e israeliani che all’epoca della firma del Trattato sul programma atomico (JCPoA) valutavano mancassero solo due mesi all’Iran per disporre del materiale fissile necessario a realizzare un ordigno atomico.

Questo contenuto è riservato agli abbonati

Abbonati per un anno a tutti i contenuti del sito e all'edizione cartacea + digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €35

Abbonati per un anno alla versione digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €15

- Advertisement -spot_img
rivista di geopolitica, geopolitica e notizie dal mondo