Il tè, una delle bevande più antiche del mondo. La sua storia è carica di curiosità e mistero. In effetti molte sono le versioni che attribuiscono la nascita del tè, risalente a circa 5000 anni fa, a questo o quest’altro evento.
A me personalmente piace la versione che narra, secondo una leggenda cinese, che l’imperatore Chen Nung era talmente ossessionato dal rispetto dell’igiene che non beveva altro che acqua precedentemente bollita, costringendo i suoi sudditi a fare altrettanto. Ma un giorno, mentre l’imperatore si godeva una pausa di riposo all’ombra di un albero, un vento leggero e delicato fece cadere nella sua tazza di acqua bollita alcune foglie di tè, che colorarono l’acqua di un colore oro ambrato. L’imperatore fu curioso di assaggiare quella strana bevanda che gli era stata suggerita dal fato, e ne rimase estasiato. Fu così che iniziò a far coltivare le prime piantagioni di tè in Cina.
Ma come arrivò in Europa questa bevanda antichissima? Si narra che i primi commercianti di tè in Europa furono gli Olandesi ed i Portoghesi. La prima grande consegna di tè arrivò in Olanda agli inizi del 1600 e da qui si diffuse poi in tutta Europa, soprattuto in Inghilterra. Si narra che grazie al matrimonio celebrato tra l’allora principessa portoghese Caterina di Braganza ed il Re Carlo II d’Inghilterra, si diffuse l’usanza di bere tè tra le classi più benestanti e poi successivamente a tutte le altre. Gli inglesi, allora come oggi, erano grandi estimatori e consumatori di tè, tanto che ad un certo punto decisero di iniziare una propria importazione di questa magnifica pianta dalla Cina.
Molte sono le tradizioni, nonché le cerimonie, legate a questa bevanda. Sempre restando in Inghilterra, il tè delle 5 è ormai una tradizione alla quale molti inglesi non sanno proprio rinunciare. Molti alberghi, pasticcerie e ristoranti ormai offrono la possibilità di prendere il tè accompagnandolo con delle piccole bontà sia dolci che salate. A dir la verità, se lo si fa nel posto giusto, il tè delle 5 diventa un vero e proprio pasto, dove difficilmente dopo vi rimarrà la voglia di cenare. Dicono che questa tradizione di accompagnare il tè con pasticceria sia dolce che salata, derivi dal fatto che nel 19° secolo i pasti delle classi più agiate venivano serviti solitamente molto tardi la sera. L’allora duchessa di Bedford decise quindi di spezzare questa lunga attesa facendosi servire una sorta di “antipasto”, in attesa della cena vera e propria. Un tè servito con pasticceria dolce e qualche tramezzino salato.
Uno dei più famosi tè delle 5 che si possono fare a Londra è l’afternoon tea dell’Hotel Ritz. Mi è capitato di gustarlo qualche tempo fa e devo dire che grazie all’eccellenza delle materie prime usate e alla location assolutamente meravigliosa, è un posto che vi consiglio di visitare assolutamente se volete fare questa esperienza.
Un’altra meraviglia legata al tè è il modo in cui lo preparano in Giappone, una vera e propria cerimonia: la cerimonia del tè. E’ una delle tradizioni giapponesi più antiche per preparare una tazza, o più, di the Matcha. Vedere la cerimonia del tè è un’esperienza quasi mistica. Lo sguardo viene catturato infatti dai movimenti armoniosi delle mani esperte della persona designata alla preparazione del tè, mentre con infinita delicatezza sposta di qua e di la tazzine, teiere e pezze di lino, senza fare il benchè minimo rumore.
{youtube}lL9BiNuImws{/youtube}
E ricordate, come disse George Orwell nel suo articolo “A Nice Cup of Tea” il 12 Gennaio 1946 scrivendo sull’ Evening Standard: “So molto bene che forse sarò in minoranza, ma come vi potete considerare dei veri amanti del tè se distruggete il suo sapore mettendoci dello zucchero dentro? Sarebbe parimenti ragionevole metterci pepe o sale. Il tè è destinato ad essere amaro, proprio come la birra è destinata ad essere amara. Se lo addolcirete, non starete più degustando del tè ma starete semplicemente degustando dello zucchero. Si potrebbe quindi fare una bevanda molto simile, semplicemente sciogliendo zucchero in acqua calda.”
A me personalmente piace la versione che narra, secondo una leggenda cinese, che l’imperatore Chen Nung era talmente ossessionato dal rispetto dell’igiene che non beveva altro che acqua precedentemente bollita, costringendo i suoi sudditi a fare altrettanto. Ma un giorno, mentre l’imperatore si godeva una pausa di riposo all’ombra di un albero, un vento leggero e delicato fece cadere nella sua tazza di acqua bollita alcune foglie di tè, che colorarono l’acqua di un colore oro ambrato. L’imperatore fu curioso di assaggiare quella strana bevanda che gli era stata suggerita dal fato, e ne rimase estasiato. Fu così che iniziò a far coltivare le prime piantagioni di tè in Cina.
Ma come arrivò in Europa questa bevanda antichissima? Si narra che i primi commercianti di tè in Europa furono gli Olandesi ed i Portoghesi. La prima grande consegna di tè arrivò in Olanda agli inizi del 1600 e da qui si diffuse poi in tutta Europa, soprattuto in Inghilterra. Si narra che grazie al matrimonio celebrato tra l’allora principessa portoghese Caterina di Braganza ed il Re Carlo II d’Inghilterra, si diffuse l’usanza di bere tè tra le classi più benestanti e poi successivamente a tutte le altre. Gli inglesi, allora come oggi, erano grandi estimatori e consumatori di tè, tanto che ad un certo punto decisero di iniziare una propria importazione di questa magnifica pianta dalla Cina.