Il dato storico mette pressioni sulla Banca centrale europea, che continua a rassicurare i consumatori. Si valutano le prossime mosse di politica monetaria
Per la prima volta nella storia dell’Eurozona l’inflazione tocca i 4.9 punti percentuali, superando quasi tutte le previsioni di numerosi economisti. Il dato non ha avuto conseguenze particolari né sull’euro né nel mercato dei bond, ma segna un elemento di discontinuità rispetto al passato e pone la Banca centrale europea davanti al dilemma degli stimoli all’economia: proseguire sulla strada segnata all’indomani dell’inizio della pandemia o iniziare ad allentare le misure?
La Bce continua a rassicurare i consumatori, spiegando che è una crescita dei prezzi momentanea e che entro la fine del prossimo anno tornerà sotto la soglia del 2%. Le preoccupazioni maggiori arrivano dalla Germania, dove l’uscente Presidente della Bundesbank Jens Weidmann avverte della difficoltà di rientro entro il range precedente nel medio termine. A Berlino è stata registrata un’inflazione del 6%, in un Paese che storicamente ha avuto un rapporto complicato col progressivo aumento dei prezzi.
Le motivazioni della crescita inflazionistica sono molteplici: Christine Lagarde ha ricordato che l’impennata è stata causata da numerosi fattori momentanei, come la riapertura dell’economia e la crisi nel mercato dell’energia registrato negli ultimi mesi del 2021. Ciò non è evidentemente rappresentativo della situazione generale, con alcuni dei Governatori delle banche centrali che iniziano a chiedere una diminuzione sugli acquisti dei bond nell’ambito del Pepp, il Pandemic Emergency Purchase Program.
Potremmo assistere a una decisione già il 16 dicembre, quando si riunirà il Governing Council Bce. Intervistato da Politico, Boštjan Vasle, Governatore della Banca centrale della Slovenia, considerato un falco di politica monetaria — attualmente in minoranza, ancor di più con l’addio del tedesco Weidmann — propone un allentamento delle misure Pepp da gennaio, che dovrebbero terminare già a marzo.
La posizione del Governatore sloveno, tuttavia, dovrà considerare gli eventuali stravolgimenti causati da un’eventuale danno all’economia della nuova variante Omicron. Inoltre, dovrà vedersela con le colombe cappeggiate dall’italiano Fabio Panetta, che la scorsa settimana ha ricordato che è fondamentale concentrarsi sulla ripartenza economica, tornando sì ai trend di crescita del Pil pre-pandemia, ma continuando a sfruttare tutti gli strumenti a disposizione finché sarà necessario.
Il dato storico mette pressioni sulla Banca centrale europea, che continua a rassicurare i consumatori. Si valutano le prossime mosse di politica monetaria