spot_img

Israele: governo lacerato perde consensi


Crisi nell’esecutivo tra Netanyahu e i partiti di destra. Un recente sondaggio ha evidenziato che l’attuale coalizione di governo non raggiungerebbe la maggioranza, se si tenessero oggi le elezioni

La tensione che nei giorni scorsi ha scosso Israele, si è riverberata anche sul governo di Benjamin Netanyahu che sta vivendo un periodo di prime crisi e fratture al suo interno. Da un lato, infatti, il premier, dall’altro i due leader della destra estrema, Itmar Ben Gvir e Bezalel Smotrich, i quali hanno più volte manifestato in pubblico la loro insoddisfazione per decisioni dell’esecutivo. L’ultima, in ordine di tempo, quella presa da Netanyahu di impedire, fino alla fine del Ramadan prevista per il 23 di aprile, la salita per gli ebrei alla Spianata delle Moschee (per i musulmani) o Monte del Tempio. La decisione non è nuova, ripetendosi ogni anno.

Per non urtare la suscettibilità dei fedeli del Profeta negli ultimi giorni del mese sacro, è una consuetudine che la spianata venga chiusa a tutti coloro che musulmani non sono. Dopotutto, nei giorni precedenti alla chiusura che, tra l’altro hanno coinciso con la settimana di Pesach, la Pasqua ebraica, migliaia di ebrei sono saliti sulla Spianata. Lo status quo che regola gli accessi al sito, vieta ai non musulmani di andarvi a pregare. È per questo motivo che all’ingresso, vengono controllate le borse e gli zaini, per impedire che si portino oggetti religiosi non islamici. Per questo motivo, le visite ai non musulmani durante l’anno sono vietate il venerdì e il sabato. Diversi rabbini ortodossi, inoltre, da sempre vietano ai fedeli ebrei di salire sul luogo dove erano costruiti il primo tempio, distrutto dai babilonesi nel 586 avanti Cristo e il secondo, distrutto dai romani nel 70 dopo Cristo. Questo perché non essendo sicuri di dove si trovasse il Sancta Sanctorum, vogliono impedire che si calpesti il luogo sacerrimo. Ma durante i primi e gli ultimi giorni di Pasqua, oltre 3000 ebrei, in aumento del 32% rispetto all’anno scorso, sono saliti sulla Spianata accompagnati, come di consueto, dalla polizia per evitare che infrangessero lo status quo. Proprio il timore che andassero a pregare, aveva spinto frange estremiste di fedeli musulmani ad asserragliarsi di notte con bastoni e fuochi d’artificio all’interno della moschea di Al Aqsa alla vigilia della Pasqua ebraica, cosa che spinse la polizia a fare irruzione nel luogo sacro, aprendo la strada alla risposta dei gruppi terroristici che lanciarono razzi da nord e da sud del paese.

Questo contenuto è riservato agli abbonati

Abbonati per un anno a tutti i contenuti del sito e all'edizione cartacea + digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €35

Abbonati per un anno alla versione digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €15

- Advertisement -spot_img

Kamala Harris: conferma o rivoluzione ?

Crisi migratorie interne all’Africa

Kamala Harris e l’America Latina

Governi e grande industria investono sulla guerra

rivista di geopolitica, geopolitica e notizie dal mondo