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Israele, Soreq B: l’impianto di desalinizzazione non sarà cinese


Israele: il desalinizzatore Soreq B non sarà costruito da Pechino. Efficaci le pressioni dell'amministrazione Trump contro gli investimenti cinesi

Ufficialmente la cinese Hutchison Water perde la concessione per la costruzione dell’impianto di desalinizzazione Soreq B, in Israele, a causa di una proposta economica troppo elevata. Ma dietro la scelta di marginalizzare l’azienda, facente parte di una holding con sede a Hong Kong, c’è un motivo prettamente politico, con gli Stati Uniti protagonisti di pressioni senza precedenti per impedire a una società della dichiaratamente nemica — nella guerra fredda 2.0 — Cina di mettere le mani sulla progettazione di una struttura vicina alla base aerea dell’aviazione israeliana di Palmachin e al centro di ricerca nucleare di Soreq.

La visita lampo del Segretario di Stato Mike Pompeo aveva un solo obiettivo: rallentare gli investimenti di Pechino in Israele. Le preoccupazioni dell’amministrazione Trump, che in prospettiva vede un cambio di alleanze che sconquasserebbe lo status quo dei rapporti internazionali, nascono dalla presenza sempre più forte della Repubblica Popolare in uno Stato da sempre amico di Washington. La concessione per la gestione del porto di Haifa a una società cinese ha segnato gli Usa, che lì fanno transitare le navi della Sesta Flotta della marina a stelle e strisce: un esempio da non ripetere secondo Donald Trump, che fin dalla prima campagna elettorale per la Casa Bianca ha individuato Pechino come la causa del decadimento dell’economia statunitense.

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