Il conflitto tra i terroristi di Hamas e Israele continua a mietere vittime innocenti, a cominciare dai bambini. Ma la diplomazia dell'Occidente assiste impotente
Il conflitto tra i terroristi di Hamas e Israele continua a mietere vittime innocenti, a cominciare dai bambini. Ma la diplomazia dell’Occidente assiste impotente
Ogni tanto Erode il Grande torna in Giudea e allestisce la sua sporca faccenda, rinnovando la sua strage degli innocenti raccontata nel Vangelo di Matteo.
Come altro definire quel che sta accadendo in Medio Oriente in queste ore, in seguito all’ennesimo conflitto tra israeliani e palestinesi? L’ultimo bollettino di guerra (ma altri ne verranno, la scia di sangue si allargherà) parla di 58 bambini uccisi dagli “effetti collaterali” delle bombe dell’esercito della stella di David su un totale di 192 morti, quasi una vittima su tre.
Vittime innocenti di un gioco spregiudicato tra Israele i terroristi di Hamas, ben consapevoli del fatto che i duemila razzi sparati verso le città israeliane in realtà sono diretti al popolo palestinese, perché il copione della rappresaglia è sempre lo stesso ormai da decenni. Ma ad Hamas sacrificare bambini – i più innocenti tra i civili innocenti -, utilizzati come scudi umani, importa poco perché lo scopo della sua guerra indiscriminata è quella di mantenersi al potere. Quanto a Israele, quando qualche (raro) giornalista chiede a Netanyahu se considera il fatto che le prime vittime della risposta militare israeliana ai terroristi foraggiati dal mondo arabo sono i bambini uccisi come mosche dalle cannonate dei tank o dai cacciabombardieri che mirano sui formicai di Gaza, il premier confessa di sentirsi “triste” per quegli effetti collaterali. Ma non va più in là di queste esternazioni sentimentali, aggiungendo che bisogna finire il lavoro: “Ci prenderemo tutto il tempo necessario”. Del resto – affermano i gruppi ebraici fanatici più radicali, nella loro malintesa e strumentale interpretazione, opposta a quella autentica dei veri rabbini, favorevoli alla pace e al dialogo – il Dio terribile e vendicativo di Israele non è forse dalla parte del popolo della terra Promessa?
Il silenzio dell’Occidente
Sulle vere ragioni del conflitto e sul silenzio impotente dell’Unione europea e dell’Occidenteha già scritto su questo sito con la consueta lucidità l’ambasciatore Marco Carnelos. L’unico modo per fermare il “frastuono delle armi”, afferma Papa Francesco, è imporre il dialogo, far emergere le forze pacifiste di Israele e della Palestina che pure esistono, arginando la rabbia “balcanica” che affiora nelle città di Israele. L’unica organizzazione che pare rendersi conto di questo è la Chiesa. Dalle finestre del Palazzo Apostolico il Papa ha parlato del massacro “terribile e inaccettabile” dei fanciulli, senza il cui rispetto non si entrerà nel Regno. “La loro morte è segno che non si vuole costruire il futuro, ma lo si vuole distruggere”. L’odio e la vendetta dove porteranno? Se lo chiede un pontefice che grida nel deserto della diplomazia. “Davvero pensiamo di costruire la pace distruggendo l’altro? In nome di Dio che ha creato tutti gli esseri umani uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità, e li ha chiamati a convivere come fratelli tra di loro faccio appello alla calma e, a chi ne ha responsabilità, di far cessare il frastuono delle armi e di percorrere le vie della pace, anche con l’aiuto della comunità internazionale”.
Nel frattempo la diplomazia vaticana tesse la sua tela in silenzio, mentre dai Luoghi Santi il patriarca francescano di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, condanna senza timori reverenziali la scintilla che ha portato alle stragi di queste ore, con l’indulgenza del Governo di Tel Aviv concessa ai gruppi più fanatici e radicali: “Lo sgombero forzato dei palestinesi dalle loro case a Sheikh Jarrah è un’altra inaccettabile violazione dei diritti umani fondamentali, quello del diritto a una casa. È una questione di giustizia per gli abitanti della città vivere, pregare e lavorare, ciascuno secondo la propria dignità; una dignità conferita all’umanità da Dio stesso”.
L’Alto commissariato delle Nazioni unite per i diritti umani aggiunge che lo stato di diritto viene “applicato in modo intrinsecamente discriminatorio. Dichiarazioni di circostanza in un silenzio assordante. Persino l’Unicef, in questa afasia generalizzata, balbetta qualche parola di fronte all’ennesima strage degli innocenti. Alleluja. Ma si può fare di più. Molto di più.
Il conflitto tra i terroristi di Hamas e Israele continua a mietere vittime innocenti, a cominciare dai bambini. Ma la diplomazia dell’Occidente assiste impotente
Ogni tanto Erode il Grande torna in Giudea e allestisce la sua sporca faccenda, rinnovando la sua strage degli innocenti raccontata nel Vangelo di Matteo.
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