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Una sola voce per l’Europa


In un panorama ingessato tra europeisti e sovranisti, Volt propone un solo partito paneuropeo, per rafforzare il senso di comunità dei cittadini della Ue

Il premier olandese Mark Rutte. In un discorso all’università di Zurigo, Rutte ha insistito sulla necessità che l’Europa resti unita per affrontare in maniera più concreta le sfide della politica estera. REUTERS/Toby Melville/Contrasto

In un panorama ingessato tra europeisti e sovranisti, Volt propone un solo partito paneuropeo, per rafforzare il senso di comunità dei cittadini della Ue

Di questi tempi, tra Brexit e nazionalismi vari, il discorso di Rutte è stato immediatamente interpretato come un manifesto elettorale. Che deciderà o meno di candidarsi alla posizione di Juncker o di Tusk – lui nega –, l’Unione prosegue intanto il suo cammino verso le elezioni del 23-26 maggio. Secondo le previsioni, il Partito popolare (centro-destra) e l’Alleanza progressista dei socialisti e dei democratici (centro-sinistra) perderanno per la prima volta la maggioranza al Parlamento. Il calo dei popolari e, soprattutto, dei socialisti potrebbe però venire bilanciato dalla crescita dei liberali dell’ALDE, che garantirebbe la sopravvivenza e la superiorità numerica della coalizione europeista. Ci si aspetta un aumento dei seggi per l’estrema destra euroscettica dell’Europa delle nazioni e della libertà (il gruppo di cui Matteo Salvini era vicepresidente), ma nel complesso le forze sovraniste non dovrebbero riuscire a sfondare.

Secondo Bruxelles, le elezioni di maggio saranno le più importanti nella storia del Parlamento Europeo, visto il “contesto politico” in cui si inseriscono. Il riferimento è ai tanti partiti di estrema destra in ascesa nei singoli Paesi europei – Rassemblement National in Francia, AfD in Germania, Vox in Spagna, e così via –, che però sembrano fare fatica a costruire una larga coalizione internazionale. La difficoltà sta nel trovare una sintesi comune alle singole prese di posizione sui vari temi, che non è raro differiscano più che coincidere, a cominciare proprio dal grado di scetticismo nei confronti dell’Europa. “Sovranismo” è del resto un termine molto vago che ognuno declina un po’ a suo piacimento: e infatti la Lega di Salvini non è riuscita a legare con Diritto e Giustizia in Polonia, mentre il Movimento 5 Stelle aveva messo su un’alleanza variegatissima e priva di un’ideologia comune prima di iniziare a corteggiare i gilet gialli.

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