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L’Italia, un Paese sorprendente


Riforme evocate e mature da decenni sono ora un appuntamento e una promessa per un Paese con risorse ed energie costrette da anni da lacci strutturali

Riforme evocate e mature da decenni sono ora un appuntamento e una promessa per un Paese con risorse ed energie costrette da anni da lacci strutturali

L’Italia è ancora un Paese capace di sorprendere. Persino sé stessa. Non è tanto che il Pil sia sceso dell’8,8% nel 2020 invece del 9,5% previsto dalla Commissione europea la scorsa primavera. Questo è significativo: racconta che molte imprese hanno un business resistente e sono riuscite a limitare i danni causati dalla pandemia e dai lockdown. Era però ancora meno scontato che il senso di sfiducia che ha caratterizzato buona parte dell’anno scorso si sia attenuato e, anzi, in molti casi sia improvvisamente diventato speranza di cambiamento con l’arrivo di Mario Draghi a Palazzo Chigi. È che potenzialmente l’Italia ha più energie, maggiore capacità di resistenza e superiore dinamicità di quanto di solito si racconti. Potenzialmente, appunto: il nuovo governo può cercare di liberarle dai vincoli che le limitano da decenni.

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