L’Italia chiede il cessate il fuoco, mentre l’avanzata militare di Haftar è in stallo. L’ambasciatore in Libia ribadisce l’appoggio a Serraj
Il generale libico Khalifa Haftar, che a inizio aprile ha lanciato un’offensiva contro la capitale Tripoli, è stato giovedì a Roma per incontrare il Presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte. La prossima settimana Haftar si riunirà anche con il Presidente francese Emmanuel Macron.
Il tour in Europa del generale segue a distanza di una settimana quello del suo rivale Fayez al-Serraj, il Primo Ministro della Libia appoggiato dalle Nazioni Unite e dall’Italia. Durante il suo incontro con Haftar, durato un paio d’ore, Conte gli avrebbe ribadito la linea italiana, che è poi condivisa da gran parte della comunità internazionale: la tregua immediata dagli scontri a Tripoli e il ritorno alla “via politica” per la risoluzione della crisi.
L’azione militare di Haftar è in stallo, bloccata dall’intervento delle milizie di Tripoli e di Misurata che gli hanno impedito la rapida conquista della capitale. La stasi tattica ha certamente danneggiato l’immagine di sé che il generale ha più interesse a promuovere all’estero: quella di uomo forte, capace di “reggere” la Libia e garantirne la stabilità.
Nello stesso giorno della riunione tra Conte e Haftar, l’ambasciatore italiano in Libia ha incontrato il Ministro dell’Interno del Governo Serraj, ribadendogli l’appoggio di Roma. Sembrava però – lo ha spiegato Politico la settimana scorsa – che l’Italia stesse riconsiderando la sua posizione di sostegno incondizionato a Serraj per aprirsi maggiormente ad Haftar. Questo ammorbidimento del Governo Conte, secondo l’articolo, sarebbe stato influenzato anche dall’appoggio dato ad Haftar dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
@marcodellaguzzo
L’Italia chiede il cessate il fuoco, mentre l’avanzata militare di Haftar è in stallo. L’ambasciatore in Libia ribadisce l’appoggio a Serraj