Elezioni presidenziali in Ucraina: salvo sorprese, non vincerà la passionaria Yulia, ma un comico. L’esempio di Beppe Grillo comincia a sviluppare degli emuli…
Urne chiuse in Ucraina, dove si è votato nella giornata di ieri per le elezioni presidenziali. In testa in tutti i sondaggi il comico televisivo Volodymyr Zelensky, davanti alla rediviva Yulia Timoshenko e al Presidente uscente Petro Poroshenko.
Se nessuno dei candidati raggiungerà la maggioranza, si tornerà alle urne il 21 aprile per il ballottaggio. Nel Paese che ancora porta le ferite di una guerra civile mai finita, con 13mila morti, Zalensky si presenta come il paladino della gente contro la casta governativa corrotta, anche se la stampa lo ha attaccato parecchio nelle scorse settimane per i suoi legami con il potente oligarca Ihor Kolomoisky.
Il suo programma per portare l’Ucraina fuori da una crisi economica profondissima è invero ancora abbastanza misterioso, così come i nomi della sua squadra in caso di vittoria, mentre la sua avversaria più forte l’ex pasionaria Yulia Timoshenko, che aveva guidato la rivoluzione arancione del 2004, sta cercando di recuperare lo svantaggio promettendo pensioni triplicate e il prezzo del gas dimezzato. In politica estera, le intenzioni del comico ucraino sono appena più delineate: fine della guerra in Donbass e trattative con la Russia per regolare le controversie territoriali. Zalensky, che ha chiuso la campagna elettorale riempiendo lo stadio della città, è in testa ma non dovrebbe farcela al primo turno. Al secondo, sembra proprio di sì.
Una governance stabile e affidabile potrebbe aiutare il Paese a uscire dalla crisi politica ed economica che lo attanaglia ormai dall’annessione della Crimea alla Russia.
@GiuScognamiglio
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