Il Presidente russo e il Leader Supremo si vedranno a Vladivostok. Forse lo Zar otterrà risultati migliori di Donald…
Il primo faccia a faccia tra Vladimir Putin e Kim Jong-un si terrà oggi a Vladivostok, in Russia, non lontano dal confine con la Corea del Nord. Dopo il fallimento dei negoziati con gli Stati Uniti al meeting di Hanoi dello scorso febbraio, in Vietnam, Kim è alla ricerca di nuova visibilità internazionale che, d’altro canto, difficilmente porterà ad una chiara soluzione per denuclearizzare la penisola coreana.
Recentemente, Kim Jong-un è stato rieletto alla guida della commissione Affari Statali del Paese e il viaggio nella vicina Russia è il primo dal rinnovo della sua leadership. Prima di arrivare a Vladivostok in treno, il Leader Supremo è stato accolto nella città di Chasan dai vertici del Governo russo: sul posto il vice Ministro degli Esteri Igor Morgulov e l’Ambasciatore di Russia presso la Corea del Nord Alexander Matsegora.
Al suo arrivo a Chasan, Kim si è brevemente intrattenuto con i cronisti, ai quali ha dichiarato di sperare che l’incontro con Putin sia utile per discutere concretamente di pace nella penisola coreana e dello sviluppo delle relazioni tra i due Paesi. Kim arriva in Russia portando un importante cambiamento nella sua squadra di negoziatori: il leader coreano ha infatti sostituito Kim Yong-chol, uno dei principali responsabili delle discussioni con Donald Trump dell’incontro di febbraio, con Jang Kum-chol.
Kim Yong-chol — braccio destro di Kim Jong-un — è visto come un falco del Governo nord coreano e secondo alcuni analisti la sua sostituzione è una buona notizia in vista dei prossimi impegni del Paese nei negoziati con gli attori internazionali.
Sul fronte russo, Vladimir Putin avrà occasione di riaffermare il ruolo di Mosca nel contesto coreano: se l’incontro dovesse risultare positivo nel raggiungimento di un accordo di massima sulla denuclearizzazione della penisola, la sconfitta di Trump sarà evidente. Il Presidente degli Stati Uniti ha infatti focalizzato buona parte dei suoi interessi di politica estera sulla Corea del Nord e nei rapporti con Kim Jong-un. Il Cremlino fa comunque sapere che per giungere a una soluzione in Corea la strada da percorrere è quella del six-party talks, i negoziati dei quali hanno fatto parte Nord e Sud Corea insieme a Cina, Russia, Stati Uniti e Giappone. Per il Cremlino, afferma il portavoce Dmitry Peskov, tutti gli sforzi necessari per la pacificazione dell’area, compresi quelli portati avanti da altre nazioni, sono ben accetti.
@melonimatteo
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