Mentre Donald nomina un’altra donna alle Nazioni Unite…
Sarà come un ritorno a casa quello della Principessa Reema bint Bandar Al Saud, la nuova ambasciatrice dell’Arabia Saudita negli Stati Uniti. Al Saud, infatti, in qualche modo eredita il ruolo del padre Bandar bin Sultan, inviato di Riyad a Washington dal 1983 al 2005: un lungo periodo nel quale ha vissuto con tutta la famiglia negli Usa. La Principessa, divorziata e con due figli, ha studiato alla George Washington University, l’università privata a pochi isolati dalla Casa Bianca. La sua nomina è importante per via delle recenti tensioni Stati Uniti-Arabia Saudita in seguito alla morte del giornalista Jamal Khashoggi ed è vista come un tentativo di rinnovo dei rapporti tra Washington e Riyad. Ma non solo: la Principessa Al Saud, considerata un’attivista per i diritti delle donne nel suo Paese, è la prima donna saudita a ricoprire il ruolo di ambasciatrice presso gli Stati Uniti. Il cambio all’ambasciata saudita di Washington vedrà l’ormai ex ambasciatore, il Principe Khaled bin Salman, diventare Viceministro della Difesa.
Sarà una donna anche l’ambasciatrice degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite. Non una prima volta in questo caso: infatti, Kelly Knight Craft, la nuova nomina di Donald Trump per il Palazzo di Vetro, succede a Nikky Haley, che nel 2018 rassegnò bruscamente le dimissioni dopo soli due anni. È lunga la tradizione femminile nella diplomazia statunitense all’Onu: prima ancora, durante l’amministrazione Obama, furono Samantha Power (dal 2013 al 2017) e Susan Rice (dal 2009 al 2013) a ricoprire il ruolo di ambasciatrici. Knight Craft viene così spostata dal Canada — dove ricopriva il ruolo di Ambasciatrice dal 2017 — a New York. Non è stata la prima scelta del Presidente Trump: il Commander-in-Chief avrebbe voluto la portavoce del Dipartimento di Stato Heather Nauert al posto di Haley. La sua nomina si è, così, tinta di giallo, fino alla dichiarazione della stessa Nauert, che ha rifiutato l’incarico per problemi familiari.
@melonimatteo