spot_img

Gli Stati Uniti consegnano l’Afghanistan ai talebani?


Sono ripresi in Qatar i negoziati tra Usa e talebani. Trump ha fretta di ritirarsi, mentre i barbuti rilanciano gli scontri per la primavera

Soldati statunitensi prendono parte a una cerimonia commemorativa per commemorare il 16° anniversario degli attacchi dell'11 settembre, Kabul, Afghanistan, 11 settembre 2017. REUTERS/Mohammad Ismail

Sono ripresi in Qatar i negoziati tra Usa e talebani. Trump ha fretta di ritirarsi, mentre i barbuti rilanciano gli scontri per la primavera

Gli Stati Uniti e i talebani hanno ripreso in Qatar i negoziati – arrivati al sesto giro – per mettere fine alla guerra in Afghanistan. Iniziata nel 2001 con lo scopo di neutralizzare il leader di al Qaida Osama bin Laden, si tratta della guerra più lunga mai combattuta dagli americani, che mantengono nel Paese ancora 14mila soldati.

I colloqui di pace sono iniziati lo scorso febbraio e sono stati fortemente voluti dal Presidente Donald Trump, in piena aderenza alla sua dottrina isolazionista e di disimpegno internazionale. Secondo Trump, in breve, le missioni all’estero comportano grossi sprechi di risorse che non si traducono poi in benefici concreti per gli Stati Uniti.

In cambio del ritiro, Washington ha chiesto ai talebani il rispetto di alcune condizioni: la cessazione delle ostilità verso il Governo di Kabul e la garanzia che l’Afghanistan non diventi nuovamente una “base” per le organizzazioni terroristiche, dalla quale pianificare attentati nel resto del mondo.

Il rischio però è che, una volta andati via gli americani, i talebani tradiscano l’accordo. Fino ad ora si sono rifiutati di dialogare con il Governo legittimo di Ashraf Ghani, che non riconoscono e che accusano di essere un burattino degli Stati Uniti. Kabul teme perciò di venire rovesciata dai “barbuti”, che controllano o hanno influenza su una grossa parte del territorio dell’Afghanistan. In questi giorni è stata data la notizia – che tradisce la fretta americana di ritirarsi – che gli Stati Uniti hanno smesso di tenere traccia di quanti distretti sono in mano ai guerriglieri e quanti al Governo.

A metà aprile i talebani hanno annunciato una nuova offensiva primaverile, soprannominata Operazione Vittoria (fath, in arabo), con lo scopo di liberare tutto l’Afghanistan dalle forze straniere occupanti. Gli esperti dicono che la violenza e gli scontri aumenteranno con il procedere delle trattative con gli americani perché i talebani hanno intenzione di negoziare dalla posizione più forte possibile. 

Questo contenuto è riservato agli abbonati

Abbonati per un anno a tutti i contenuti del sito e all'edizione cartacea + digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €35

Abbonati per un anno alla versione digitale della rivista di geopolitica

Abbonati ora €15

- Advertisement -spot_img

India/Israele: il sostegno di Modi a Netanyahu

Uruguay: il ritorno del Frente Amplio

Il successo del “piccolo Dragone”

rivista di geopolitica, geopolitica e notizie dal mondo