L’Europa condanna l’offensiva della Turchia e valuta l’imposizione di sanzioni. Timori per l’aumento dei flussi migratori e per la ripresa dell’Isis
L’Unione Europea, con un comunicato pubblicato poco dopo l’inizio dell’offensiva, ha condannato l’operazione militare della Turchia nel nord-est della Siria, che ha l’obiettivo di creare una “zona cuscinetto” profonda circa 30 chilometri per allontanare i curdi siriani dal confine turco. La dichiarazione di Bruxelles definisce “inaccettabile” qualsiasi tentativo di cambio demografico nella regione, dalla quale Ankara vorrebbe appunto scacciare i curdi per riversarvi i profughi siriani presenti sul suo territorio.
In risposta, il Presidente turco Erdogan ha minacciato Bruxelles di “aprire i cancelli” e lasciar partire 3,6 milioni di rifugiati: in cambio di aiuti per 6 miliardi di euro, infatti, nel 2016 la Turchia si è accordata con l’Unione Europea per bloccare i migranti e impedire loro di raggiungere il Vecchio Continente; Erdogan sostiene però di avere speso molti più soldi, 36 miliardi circa, per l’accoglienza.
L’Unione Europea teme adesso che l’offensiva turca in Siria, e le tensioni e il caos che sta generando, possa avere due conseguenze negative: l’aumento dei flussi migratori verso l’Europa e il rafforzamento dello Stato Islamico (Isis), che ha perso la sua dimensione statuale ma che esiste ancora nella forma di cellule terroristiche sparse.
Spinti da queste preoccupazioni, i Paesi europei che fanno parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite hanno convocato una riunione d’emergenza per chiedere alla Turchia di interrompere l’operazione, ma la risoluzione finale non ha ricevuto l’appoggio – tra gli altri – degli Stati Uniti, che pure non approvano l’iniziativa di Erdogan.
La Ministra degli Affari europei francese, Amélie de Montchalin, ha annunciato ieri che la prossima settimana l’Unione Europea discuterà della possibilità di imporre delle sanzioni contro la Turchia e, forse, anche di sospenderla dalla Nato. Raggiungere il consenso unanime sarà però molto difficile.
@marcodellaguzzo
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