Oltre a rappresentare una magnifica risorsa di informazioni, giochi, curiosità e hobby, l’Apple Store è anche una fonte inesauribile di storie, aneddoti e curiosità.
Entrare a far parte della famiglia Apple non è una cosa semplicissima: il processo di approvazione delle App, seppur non lungo (qualche settimana) e poco costoso (non più di 100 dollari), può tuttavia risultare enigmatico. E, soprattutto, subordinato a un criterio che non si trova in nessuno dei 22 articoli della Apple’s Guidelines: l’accrescimento del proprio profitto, anche attraverso il rispetto di principi etici.
Facciamo un passo indietro.
Gli sviluppatori indipendenti presentano l’App che intendono realizzare di fronte al Wireless Telecommunication Bureau’s Inquiry di Apple, attraverso l’Apple Designers Program. Ed è lo stesso Bureau a decidere se accettarla, respingerla o chiedere che venga ritirata, attraverso un sistema di controllo che si ispira a criteri non solamente tecnici ma anche “morali”.
L’inventario delle App che non ce l’hanno fatta è lungo ma ecco una lista di quelle che hanno avuto vita più difficile.
Al numero 4:
Obama Trampoline
Questa è una App che è stata sviluppata da Swamiwarecome un simpatico passatempo per gli users della rete. I protagonisti? Barack Obama, John McCain e altri politici “animati”, intenti a lanciarsi dalla scrivania del famoso Studio Ovale per esplodere i palloncini dei colori della bandiera americana…Ritirata.
Al numero 3:
Jew or notJew
Una App francese che garantisce ai suoi users di scoprire quale star della televisione o dello spettacolo è di religione ebraica. Il Gruppo antirazzista Sos Racism si è chiaramente subito mobilitato, chiedendo la cancellazione della App, non solo perché l’ha ritenuta razzista ma anche perché in totale contrasto con la legge francese che non consente l’utilizzo dei dati personali senza il consenso. Ironia della sorte, lo stesso sviluppatore, Johann Levy, l’ha considerata puramente “un passatempo”, essendo lui stesso ebreo. Una bufera si è scatenata su Apple che, dopo averla approvata, l’ha prontamente ritirata dallo Store.
Al numero 2:
Myshoe
Una App elaborata da uno sviluppatore pakistano che ha deciso di riproporre il mitico momento in cui il giornalista Muntadar al-Zeidi tirò una scarpa addosso al Presidente George W. Bush, mancando l’obiettivo… Nonostante la par condicio che consentiva all’utente di colpire anche altri bersagli – come Osama Bin Laden- Apple ha pensato bene di rifiutarla.
Al numero 1:
La App che “cura” l’Omosessualità
Ma la App che merita il primo posto prende il nome di “Exodus International”. Provvede a un indottrinamento garantito per chi voglia seguire i precetti di Gesù e combattere l’omosessualità. Il programma che, tra l’altro è gratuito, era stato approvato da Apple con tanto di 4 stelle su 5 (il massimo). “Exodus International” è stata dapprima approvata e, successivamente… ritirata.
Oltre a rappresentare una magnifica risorsa di informazioni, giochi, curiosità e hobby, l’Apple Store è anche una fonte inesauribile di storie, aneddoti e curiosità.