Le patate nascono circa 8000 anni fa in Sud America. A quei tempi si pensava che questi tuberi dal colore giallino e dal sapore abbastanza neutro, fossero degli ottimi rimedi naturali contro alcuni tipi di irritazioni della pelle: il tubero infatti veniva strofinato nelle parti colpite dalle irritazioni per cercare di alleviare subito il fastidio (questa pratica si utilizza anche oggi per le scottature solari come “rimedio della nonna”).
Qualche secolo più tardi, furono gli spagnoli che portarono in Europa le patate e da lì si diffuse il suo uso in territorio europeo ma non solo.
Le patate sono tutt’ora l’elemento di nutrizione base di molte popolazioni povere e non del mondo, visto il loro alto carico di carboidrati ed il loro bassissimo costo. Sono così ricche di amido che si classificano come la quarta più importante coltura alimentare del mondo, dopo il mais, il grano ed il riso.
Ma lo sapete come sono nate le patate fritte a rondelle? Per errore. Anzi, per dispetto.
George Crum era un cuoco americano di origini indiane. Un giorno, mentre serviva un piatto di patatine fritte ad un cliente, il piatto gli fu mandato indietro per tre volte dal cliente scontento. Lui per dispetto tagliò le patate a fette talmente sottili da non poterle riuscire a mangiare con la forchetta e le condì con molto sale. Le mandò al tavolo del cliente che sorprendentemente le apprezzò moltissimo e da quel giorno le patatine a rondelle furono servite nel ristorante come piatto forte.
Di ricette con le patate ormai ce ne sono a milioni in circolazione, ma io volevo proporvi una ricetta che si può fare se avete delle patate lesse avanzate da qualche preparazione.
Ingredienti (per una tortiera in silicone da 21 cm):
5 patate medio/grosse già bollite e fatte raffreddare
6 uova
1 mazzetto piccolo di basilico fresco
2 pizzichi di sale
1 pizzico di pepe
1 pizzico di noce moscata
250 g di mozzarella di mucca o di bufala
Preparazione:
– Tagliate la mozzarella a cubetti e mettetela da parte.
– Sminuzzate il basilico spezzandolo con le mani e non a coltello, altrimenti diventerà nero.
– In una terrina, sbattete le 6 uova con il sale, il pepe e la noce moscata.
-Tagliate le patate in 4 fette grosse ed ogni fetta tagliatela in 6 cubetti. In questo modo li avrete tutti regolari ed abbastanza uguali, ed al taglio la fetta sarà più bella da vedere.
-Siete già pronti per comporre la vostra frittatorta.
-Mischiate tutti gli ingredienti insieme dentro una ciotola capiente e versate poi il composto dentro la tortiera. Se ne usate una in silicone, non dovrete ungerla. Se ne usate una normale, foderatela con un pochino di carta da forno bagnata e strizzata bene.
– Infornate a 190 gradi per circa mezz’oretta. Per capire se è cotta, usate lo stesso metodo dello stuzzicadente che usate per le torte, solo che al posto dello stuzzicadente io ho usato un coltello. Se inserendolo al centro della frittatorta vi esce umido ma pulito, allora sarà pronta. Un altro metodo per capire se è cotta è quello di strattonare un pochino la teglia per vedere se il centro della frittatorta è ancora molle o no. Se non si muove, allora vuol dire che anche la parte centrale è cotta. E siete pronti per mangiarla.
Le patate nascono circa 8000 anni fa in Sud America. A quei tempi si pensava che questi tuberi dal colore giallino e dal sapore abbastanza neutro, fossero degli ottimi rimedi naturali contro alcuni tipi di irritazioni della pelle: il tubero infatti veniva strofinato nelle parti colpite dalle irritazioni per cercare di alleviare subito il fastidio (questa pratica si utilizza anche oggi per le scottature solari come “rimedio della nonna”).