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Myanmar, gli Stati Uniti sanzionano i militari per il trattamento dei Rohingya


Il Dipartimento di Stato contro gli alti esponenti dell’esercito birmano: non potranno entrare negli Usa

Dieci uomini musulmani Rohingya inginocchiati con le mani legate nel villaggio di Inn Din, Myanmar, 1 settembre 2017. Dispensa tramite REUTERS

Il Dipartimento di Stato contro gli alti esponenti dell’esercito birmano: non potranno entrare negli Usa

Gli Stati Uniti diventano il primo Paese al mondo a intraprendere un’azione pubblica verso i responsabili dei massacri contro la minoranza musulmana Rohingya, sanzionando i vertici militari per la condotta del loro esercito. A Min Aung Hlaing, capo dell’esercito, il suo vice Son Win, i comandanti Than Oo e Aung Aung e le rispettive famiglie è stato vietato l’ingresso negli Usa, un provvedimento che punta il dito contro l’intero sistema militare birmano e le uccisioni extragiudiziali avvenute negli anni scorsi. Il Dipartimento di Stato si è appoggiato alla Sezione 31(c) dell’Appropriations Act, che dà facoltà al Segretario di Stato, se in possesso di informazioni credibili, di impedire l’arrivo nel Paese a individui appartenenti a Governi stranieri, responsabili di corruzione o di violazione dei diritti umani.

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