Nissan sposta parte della produzione fuori dall’UK. Sul Venezuela, Italia contraria alla linea europea. Trump vuole truppe in Iraq in funzione anti-Iran
Nissan ha deciso di cancellare la produzione di un nuovo modello di automobile nel suo stabilimento di Sunderland, in Inghilterra: c’entra il calo della domanda ma anche la Brexit. Il Segretario di Stato per gli affari economici Greg Clark ha detto a Theresa May che la notizia è «un segnale d’allarme» per il Regno Unito, e che uscire dall’Unione Europea senza un accordo sarebbe un danno per il settore manifatturiero, riporta il Financial Times.
Scrive El País che la Spagna è alla guida del fronte europeo – assieme a Francia, Germania e Regno Unito – per il riconoscimento di Juan Guaidó come legittimo Presidente del Venezuela. La piena compattezza auspicata da Bruxelles si scontra, aggiunge, con l’opposizione dell’Italia, che ha scelto di non prendere posizione contro Nicolás Maduro.
Donald Trump avrebbe intenzione di lasciare delle truppe americane in Iraq per monitorare e fare ulteriore pressione sull’Iran. Le parole del presidente, ricostruisce il New York Times, potrebbero però complicare i già delicati negoziati in corso tra Washington e Baghdad: gli Stati Uniti vorrebbero spostare in Iraq il contingente di stanza in Siria, in modo da continuare a colpire lo Stato Islamico anche se Trump ha ordinato il ritiro dei militari dal paese (e dall’Afghanistan).
Il Global Times informa sugli ultimi sviluppi dei negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina: la COFCO – compagnia controllata dallo Stato che opera nel settore alimentare – ha ripreso ad acquistare soia dagli Stati Uniti. È una notizia importante, perché la soia è fondamentale nelle relazioni economiche tra Pechino e Washington: la Cina è il più grande acquirente mondiale di soia, e gli Usa ne erano i secondi maggiori fornitori.
@marcodellaguzzo
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