Il Dipartimento di Stato americano ha annunciato le dimissioni di Zalmay Khalilzad. Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan ha invitato la Corea del Nord ad “astenersi da azioni che alzino la tensione”. Il Venezuela ha interrotto i negoziati con l’opposizione
Le dimissioni tardive dell’”addolorato” Khalilzad
Il Dipartimento di Stato americano ha annunciato le dimissioni di Zalmay Khalilzad, il rappresentante speciale degli Stati Uniti in Afghanistan. Khalilzad sarà sostituito dal suo vice, Tom West, che lavorerà a stretto contatto con l’ambasciata Usa, che ora ha sede a Doha. Nato in Afghanistan, Khalilzad ha ricoperto la carica dal 2018 e ha guidato i negoziati con i Talebani che hanno portato all’accordo del febbraio 2020 e al ritiro delle forze statunitensi. Khalilzad, che dopo il ritiro degli Stati Uniti, era già stato escluso dai primi colloqui formali a Doha dell’amministrazione Biden con i Talebani, è diventato il volto di uno dei maggiori fallimenti diplomatici statunitensi della storia recente. In una lettera al segretario di Stato Antony Blinken, Khalilzad ha riconosciuto che “l’accordo politico tra il Governo afghano e i Talebani non è andato avanti come previsto” e di essere “addolorato” per gli sviluppi del ritiro americano dal Paese.
Voto: 4. Ricordiamoci questo nome, anche se la fine dell’American Century non può essere certo imputata a lui.
L’esibizionismo pericoloso della Corea del Nord
Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan, in un incontro con il suo omologo sudcoreano Suh Hoon, ha invitato la Corea del Nord ad “astenersi da azioni che alzino la tensione” ribadendo il sostegno Usa per il dialogo e la cooperazione inter-coreana. Secondo quanto riferito da funzionari sud-coreani e giapponesi, il 19 ottobre scorso, Pyongyang avrebbe testato un missile balistico al largo della sua costa orientale, che avrebbe percorso una distanza di circa 450 chilometri. Secondo alcune fonti, il missile sarebbe stato lanciato da un sottomarino. Il test è stato effettuato in concomitanza all’incontro a Seul dei massimi rappresentanti dell’intelligence di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud. A Pyongyang in ottobre si è tenuta la Defense Development Exhibition, una fiera militare in cui sono state messe in mostra le nuove capacità tecnologie di difesa, compresi i missili balistici intercontinentali.
Voto: 0 a Pyongyang. Un regime folle, che schiavizza la sua gente e minaccia la pace continuamente.
Comunità internazionale in ordine sparso verso la Siria
Gli Stati Uniti non intendono sostenere alcuno sforzo per normalizzare i legami con il Presidente siriano Bashar al-Assad o riabilitarlo fino a quando non ci saranno progressi irreversibili verso una soluzione politica in Siria. È quanto affermato dal segretario di Stato americano Antony Blinken durante una recente conferenza stampa. Gli Stati Uniti non muteranno la loro linea d’azione e non revocheranno le sanzioni economiche (Caesar Act). Blinken boccia anche la ripresa dei rapporti tra Siria e Giordania così come il riavvicinamento di altri alleati arabi, Emirati ed Egitto, con Bashar al-Assad. La Giordania, ha riaperto completamente il suo principale valico di frontiera con la Siria alla fine di settembre e il re di Giordania Abdullah per la prima volta in dieci anni ha parlato con al-Assad. Anche l’Egitto ha mosso dei passi in questa direzione, il mese scorso, a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York quando si sono incontrati i ministri degli esteri dei due Paesi.
Voto: 3 a Blinken. Dopo aver frenato sulla cacciata di Assad, ora sembra paradossale e ridicolo non parlare con lui.
Gli Stati Uniti riaprono le loro frontiere dopo oltre un anno e mezzo
Gli Stati Uniti riaprono le porte ai turisti dall’8 novembre. Washington ha chiuso i propri confini ai viaggiatori stranieri nel marzo del 2020, nella prima fase della pandemia di Covid-19. I viaggiatori “non essenziali” che hanno completato il ciclo vaccinale potranno raggiungere gli Usa sia via terra, sia per via aerea, se provenienti da una trentina circa di Paesi tra cui l’intera area Schengen. Per i viaggi aerei internazionali i vaccini accettati saranno quelli approvati sia dalla Food and Drug Administration sia dall’Oms.
Voto: 8 alle riaperture, finalmente anche negli Usa.
Negoziati pericolosi in Venezuela
Il Venezuela ha interrotto i negoziati con l’opposizione e ha arrestato cinque cittadini statunitensi della compagnia petrolifera Citgo, a seguito dell’estradizione negli Usa di Alex Saab, l’imprenditore colombiano storico alleato del Presidente Nicolás Maduro. Saab era stato arrestato nel giugno del 2020 a Capo Verde sulla base di un mandato di cattura internazionale. È accusato dagli Stati Uniti di corruzione e riciclaggio e di essersi impossessato di milioni di dollari destinati a programmi a sostegno della popolazione venezuelana. Membro del team di negoziazione del Governo venezuelano, l’imprenditore colombiano rischia fino a 20 anni di prigione. Il Presidente dell’assemblea legislativa del Venezuela, Jorge Rodríguez, ha puntato il dito contro i governi di Washington e di Bogotà e contro l’opposizione interna per l’arresto, definendo l’estradizione come una “azione illegale” contraria al diritto internazionale.
Voto: 4 agli Usa. Non si tiene conto, mi pare, della vecchia regola “Ambasciatore non porta pena”.
Questo articolo è pubblicato anche sul numero di novembre/dicembre di eastwest.
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Il Dipartimento di Stato americano ha annunciato le dimissioni di Zalmay Khalilzad. Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan ha invitato la Corea del Nord ad “astenersi da azioni che alzino la tensione”. Il Venezuela ha interrotto i negoziati con l’opposizione