Le relazioni tra Israele e Usa hanno raggiunto uno dei livelli più bassi della loro storia. Gli Usa hanno una posizione altalenante sulla guerra di Gaza, complici anche le elezioni presidenziali di novembre. Con un occhio all’elettorato musulmano americano, Biden pratica la politica della “via di mezzo”.
Il Segretario di Stato americano prova a dare qualche segnale di rassicurazione ai partner e alleati in Asia orientale. Oggi al summit in Corea del Sud e domani dal Presidente Marcos nelle Filippine per rafforzare l’asse con Manila.
Il Segretario di Stato Usa in visita a Brasilia e Buenos Aires in cerca di sostegno alla politica globale di Washington. Forti i contrasti sul conflitto israelo-palestinese: Lula dichiarato persona non grata in Israele, e Milei annuncia lo spostamento dell’ambasciata argentina a Gerusalemme.
E’ precipitato il consenso a Biden da parte della comunità araba in America, il Presidente ha necessità che finisca la guerra, non solo per ragioni umanitarie, ma anche economiche e politiche, vista la frattura all’interno del suo partito sul conflitto
Il tempismo dell’incontro in terra thailandese è interessante. A due settimane dalle elezioni presidenziali di Taiwan, dopo l’intensificarsi della crisi del Mar Rosso e in previsione della prossima visita in Corea del Nord di Vladimir Putin.
Il 2023 è l’anno dei record sulla frontiera tra Messico e Stati Uniti. Biden e Lopez Obrador, che nel 2024 affronteranno le rispettive elezioni generali, corrono ai ripari con un summit lampo a Città del Messico per accordare una strategia.
La Repubblica Islamica potrà utilizzare i soldi finora congelati solo per scopi umanitari, secondo l’accordo. Forte reazione dei Repubblicani, con polemiche anche legate alla data dell’annuncio, 11 settembre
Washington cerca di snellire i processi decisionali in riferimento ai rapporti con la Cina affidandosi a una figura esperta dell’area. Intanto prosegue la visita della Segretaria al Commercio Gina Raimondo: si punta a salvaguardare l’interscambio tra i due Paesi
Gli Stati Uniti continuano ad armare Taiwan per scoraggiare un’azione di Pechino. Il pacchetto di aiuti militari, però, stimola il risentimento tra le due superpotenze, che già dialogano a fatica