La nuova direzione economica voluta da Xi Jinping. Il dimagrimento di Kim Jong-un. Stop ai tutor e alle scuole di ripetizione in Cina. L’impegno di Taiwan a dare dignità alle lingue numericamente minoritarie
Cina: Xi e la “prosperità comune”
Dalla Cina, la notizia più importante dell’estate riguarda la nuova direzione politica ed economica voluta dal Presidente cinese (e Segretario Generale del Partito Comunista) Xi Jinping. Come sempre con le novità cinesi, anche questa ha una sua sigla, o uno slogan, ovvero: prosperità Comune, che significa che Xi ha deciso di occuparsi di ridurre alcune delle maggiori ineguaglianze nella società cinese, con un diktat dall’alto che prevede nuovi metodi per eliminare le disparità. Non è ancora del tutto chiaro di cosa si tratterà – fra le ipotesi paventate finora c’è quella di introdurre una specie di patrimoniale, e quella di lasciare maggior spazio allo sviluppo delle opere di beneficenza, un terreno storicamente visto con un certo sospetto. Quella che può sembrare una decisione volta a smussare lo scontento che si accompagna all’aumentare delle grandi fortune va però letta anche all’interno di quel costante evolversi del Partito per mantenere il potere. Se fino a ieri consentire che si venisse a creare una classe miliardaria serviva al Partito, oggi questa stessa classe miliardaria potrebbe creare risentimento, e portare a squilibri sociali. Dunque, ecco che va ridimensionata. Quelli che ne hanno fatto le spese per primi sono stati alcuni degli straricchi legati ad aziende di nuove tecnologie – da Alibaba a Didi (gruppo di ride hailing, simile a Uber) e quelle intorno alla regione del Zhejiang, una fra le più abbienti della Cina e che è stata nominata come regione-pilota per la Prosperità Comune. Tencent, un’altra azienda legata a Internet, ha annunciato di voler spendere 7 miliardi di dollari Usa per promuovere il progetto – seguendo un copione in cui chi non vuole essere penalizzato deve mostrarsi entusiasta rispetto alle direttive dall’alto. L’iniziativa Prosperità Comune rispolvera parte del linguaggio comunista più classico, ma sembra anche mettere in disparte quella che era stata la frase-guida di Deng Xiaoping secondo il quale era normale che certi si arricchissero prima di altri. E dimostra una volta di più, se ce ne fosse bisogno, che l’economia cinese è strettamente pilotata dall’alto, e che le libertà e le iniziative private sono per grazia del Partito.
Voto: 8 a iniziative che distribuiscono reddito, 4 se si tratta solo di maquillage.
Cina: stop ai tutor e alle scuole di ripetizione
Da luglio, in modo abbastanza inaspettato, la Cina ha cominciato a mettere al bando le scuole di ripetizione e i tutor privati, un settore di grandissima importanza nel Paese, al punto che i sette principali gruppi di tutoring (alcuni dei quali quotati in Borsa negli Stati Uniti) avevano più di 250.000 impiegati i quali sono ora costretti a cercare un altro lavoro. Non è chiaro che cosa ci sia dietro alla decisione del Governo di eliminare questo tipo di scuole, ma le chiusure si accompagnano alla decisione di autorizzare fino a tre figli per famiglia (per contrastare il rapido invecchiamento della popolazione) – e al fatto che molti aspiranti genitori trovano eccessivamente costoso avere figli, in particolare per l’alta competizione scolastica. Il sistema di ripetizioni private serviva proprio a consentire agli studenti di integrare l’insegnamento ricevuto a scuola, per garantirsi voti migliori e la possibilità di superare gli esami necessari ad arrivare fino all’università. Ma assistiamo anche a un severo aumentare dei controlli su insegnanti, scuole e libri di testo, e il desiderio di abbassare i costi dell’avere figli sembra accompagnarsi a quello di sorvegliare più da vicino quanto viene insegnato ai ragazzi cinesi.
Voto: 0 a uno Stato così Leviatano da condizionare pesantemente la formazione dei ragazzi.
Corea del Nord: la perdita del peso di Kim Jong-un
Il leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, da alcuni mesi sta perdendo peso in modo rapido e visibile. Nessuno è riuscito a capire quale sia il motivo del dimagrimento di Kim, che era abbastanza corpulento, e se questo sia in conseguenza di una dieta, o di una malattia – in particolare in tempi di pandemia. Data l’opacità del Paese, però, non stupisce che il Governo nordcoreano continui a mantenere il silenzio sia sulla salute del leader che sulla questione. I pochi accenni pubblici alla cosa lasciano confusi quanto prima: lo scorso giugno la televisione nordcoreana aveva trasmesso un’intervista nella quale un uomo, presentato come semplice cittadino, si diceva “con il cuore spezzato” per il rapido dimagrimento di Kim. Ma in agosto ecco che la Televisione Centrale Coreana (intesa come della Corea del Nord) ha cominciato a mandare in onda un cartone animato che ha come protagoniste due amiche. Una magra. L’altra cicciottella. La magra non perde occasione di dire all’altra che dovrebbe camminare e non prendere l’autobus, che deve mangiare meno, e che deve, insomma, pensare alla linea. Il mistero si infittisce, al punto da chiedersi se la propaganda stessa non sia incerta sul da farsi.
Voto: 0 a al dittatore Kim, magro o grasso che sia.
Taiwan: tutte le lingue sono valide
Taiwan, dove la lingua ufficiale è il cinese mandarino, è oggi impegnata a dare spazio e dignità alle lingue numericamente minoritarie. La lingua locale, chiamata Hokkien (o anche taiwanese, o minanhua) è parlata dal 70% della popolazione ed è utilizzata anche in ambienti governativi e in altri contesti pubblici. Le lingue delle popolazioni indigene – circa mezzo milione di persone, per lo più residenti nelle regioni centrali di Taiwan − stanno ricevendo aiuti per salvaguardare le loro lingue, a rischio di estinzione. Gli abitanti indigeni parlano sedici lingue diverse, fra cui Paiwan, Atayal, Thao, Puyuma, e varie altre lingue appartenenti al gruppo austronesiano. Per salvaguardare la diversità linguistica, il governo taiwanese ha aumentato i fondi erogati al Consiglio delle Popolazioni Indigene per promuovere l’insegnamento, la creazione di libri di testo, e la trascrizione fonetica per le lingue unicamente orali. La principale critica mossa nei confronti del programma è che i soldi stanziati sono ancora insufficienti, e i gruppi di lavoro troppo piccoli: ma la libertà di promuovere lingue minoritarie, e il sostegno governativo in questo impegno, sono più che rare nella regione.
Voto: 7 al Governo di Taiwan, per il sostegno alla diversità linguistica e alle minoranze.
Questo articolo è pubblicato anche sul numero di settembre/ottobre di eastwest.
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La nuova direzione economica voluta da Xi Jinping. Il dimagrimento di Kim Jong-un. Stop ai tutor e alle scuole di ripetizione in Cina. L’impegno di Taiwan a dare dignità alle lingue numericamente minoritarie