Oxford è una piccola città nella contea dell’Oxfordshire, a poco più di un’ora di treno da Londra, conosciuta nel mondo soprattutto per la presenza di una delle università più prestigiose del globo, la Oxford University, dove si sono laureati personaggi molto famosi da Lewis Carroll a Oscar Wilde, da Margareth Tatcher a Rowan Atkinson (alias Mr. Bean), laureato in ingegneria elettrica con il massimo dei voti e bacio accademico.
Molte sarebbero le curiosità da raccontare su questa città, una di queste è che è stata sede di moltissime scene della saga dei film di Harry Potter. Per gli appassionati del piccolo mago, come me, Oxford è proprio una città da non perdere.”
La cosa che più mi ha incuriosita di Oxford è il suo mercato coperto, una vera istituzione da molti anni con tantissimi negozi di golosità e non (http://www.oxford-coveredmarket.co.uk)
Una delle cose che io proprio non mi immaginavo di trovare in questo mercato erano dei vasetti di buonissima marmellata di arance fatta in casa, la mia preferita in assoluto, preparata seguendo una ricetta risalente niente meno che al 1874, cioè da quando la signora Sarah Jane Cooper usò la vecchia ricetta di sua mamma per prepararne in grosse quantità, visto che lavorava in un Hotel della città, ed il flusso di gente che andava e veniva era enorme.
Una signora molto gentile, che vendeva questa e molte altre prelibatezze al mercato, mi ha spiegato che il colore così scuro della marmellata è dovuto al fatto che in essa sono contenuti sia la melassa che lo zucchero di canna.
Ho provato a rifarla per voi ma vi voglio prima dire che siccome la melassa è un ingrediente che non sempre si trova facilmente, potete sostituirlo con del miele di acacia che andrà benissimo lo stesso.
Ingredienti:
arance amare qualità Siviglia 800g
1,7 litri acqua
700g di zucchero di canna
400g zucchero bianco
1 cucchiaio colmo di miele o melassa
Preparazione:
Rimuovete la buccia dalle arance aiutandovi con un pelapatate, facendo attenzione a non prendere la parte bianca della buccia. Tagliate la scorza a listarelle abbastanza fini e mettetele in una pentola capiente dal bordo alto.
Tagliate ora in grossi pezzi le arance, avendo la pazienza di rimuovere tutti i semini dalla polpa. I semi non andranno buttati, bensì messi dentro un pezzetto di garza e chiusi con un filo. Serviranno a far addensare in cottura la marmellata, perchè contengono un enorme quantitativo di pectina. Mettete quindi la garza coi semi dentro al tegame insieme ai pezzi di arancia, agli zuccheri e all’acqua.
Portate il composto ad ebollizione, abbassate la fiamma, coprite con un coperchio e fate cuocere a fuoco lento per circa 2 ore. Togliere la pentola dal fuoco e lasciate che la marmellata riposi per tutta la notte (circa 8 ore). Il guorno successivo, togliete il sacchetto dei semini dalla pentola strizzandolo bene e riportare a bollore il composto. Quando bollirà, abbassate la fiamma e fate cuocere per un’altra ora. Passato questo tempo, aggiungete gli zuccheri e fate sciogliere bene, riportando a bollore la marmellata. Fate bollire per 15 minuti.
Togliete la pentola dal fuoco e con l’aiuto di un mestolo togliete tutta la schiumetta che la marmellata farà in superficie. Lasciar raffreddare per circa 5 minuti, mescolare, poi versare in vasetti sterilizzati riscaldati e sigillare. Quando saranno freddi, conservateli in luogo fresco e lontano dalla luce.
Questa marmellata però non è l’unica bontà che Oxford offre.
Sempre nel mercato coperto, alcuni macellai riforniscono le decine di College della città con carni assolutamente tenere e di prima qualità: agnello, maiale, manzo. Sono tra le più buone che si possano trovare nell’Oxfordshire.
Tra le tante altre specialità che questa piccola ma grande città, in termini gastronomici, offre è la Oxford Sauce, una salsa di gelatina di ribes rosso sciolto con porto e aromatizzata con scalogno, scorza d’arancia e senape; servito solitamente con la selvaggina o carni fredde.
Oxford offre davvero una miriade di sapori nuovi e particolari. Una gita da queste parti quindi, varrebbe davvero la pena farla, soprattutto d’inverno, quando questi sapori si possono gustare al meglio.